Lo sci spacca l’Europa, Francia e Italia contro la riapertura dello sci a Natale

Sono giorni frenetici questi che precedono il nuovo decreto del Governo Italiano che entrerà in vigore il 3 del mese di dicembre, e che conterrà le nuove restrizioni che probabilmente ci accompagneranno fino al mese di gennaio.

La pandemia intanto corre e nella giornata di ieri sono stati registrati 853 morti in Italia, il numero più elevato dal mese di marzo, a fronte di circa 23 mila contagi.

Tuttavia la pressione questa volta arriva dagli operatori del settore invernale, che vorrebbero delle regole affinché le strutture possano aprire in sicurezza. Il turismo invernale per l’Italia, così come quello estivo vale diversi miliardi di euro e il governo Italiano sembrerebbe temere che una riapertura, seppure controllata, possa causare poi lo stesso effetto che ha seguito le vacanze estive.

Il timore è quindi che per favorire 15 giorni di vacanze in montagna a Natale possa poi seguire una terza ondata.

A tal proposito la Francia sembra intenzionata a seguire quanto probabilmente farà l’Italia, ovvero mantenere le strutture del turismo invernale chiuse almeno fino a gennaio.
Il Presidente Macron ieri ha dichiarato come ad oggi sembra impossibile prevedere una riapertura degli impianti di sci per Natale, piuttosto sarebbe preferibile lavorare per una riapertura in sicurezza della stagione per il mese di gennaio.

La Germania e la Merkel sono sulla stessa lunghezza d’onda della Francia e dell’Italia, e ribadisce come il problema non sia legato strettamente allo sci ma a tutto quello che gli ruota intorno nel pre e post.

L’Austria invece ha espresso un parere totalmente contrario a queste decisioni e fino a ieri sera ha dichiarato la assoluta volontà di poter dare il via alla stagione invernale, seppure imponendo dei limiti nel post sci.

Stop al bombardino e all’affollarsi davanti ai bar e ristoranti. Tuttavia seppure il Modello Austriaco non dispiaccia affatto all’Europa, al momento assume una linea di pensiero strettamente isolata.

Proprio la ministra Austriaca Elisabeth Kostinger ha dichiarato di non poter accettare quanto proposto dall’Italia, sostenendo che in Austria il turismo invernale ci sarà e che le regole si baseranno su un ampio protocollo di sicurezza. Inoltre insieme al ministro delle finanze austriaco è proprio la stessa ministra ad aver richiesto all’Europa un ristoro a sostegno del settore in caso di uno stop generalizzato.

Intanto il ministro della Baviera Markus Soder ha invitato i tedeschi a non andare in Austria nel caso Vienna dovesse davvero decidere di aprire gli impianti di risalita.

Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare le linee guida definitive, che probabilmente vedranno uno stop generalizzato allo sci almeno fino alla fine del mese di dicembre se non anche per i primi giorni del mese di gennaio.