L’Appennino centro-settentrionale ha fatto nuovamente il pieno di neve e tutto a causa di un’intensa perturbazione atlantica alimentata da aria fredda o molto fredda in discesa dall’Europa orientale. Tra Abruzzo, Lazio e Molise è nevicato copiosamente per tutta la notte, tant’è che alle medio-alte quote si registrano punte cumulative anche superiori ai 30-40 cm. L’aria fredda intanto si è già estesa a tutte le regioni settentrionali e gradualmente, nel corso della giornata odierna, si spingerà in maniera ancor più incisiva fin verso il Centro e parte del Sud, ove ci attendiamo un sensibile rinforzo della ventilazione settentrionale.
Nel corso delle prossime 12-24 ore una perturbazione in risalita dal nord Africa attraverserà tutto il settore jonico e si dirigerà, molto rapidamente, verso il basso versante Adriatico. Perturbazione che verrà alimentata, come la precedente, dall’aria artica già ben estesa a tutto lo Stivale, con occasione per nevicate abbondanti (tra giovedì e venerdì) su tutto l’Appennino meridionale. Attraverso la mappa del Lamma su scala Nazionale possiamo notare come tra Campania, Basilicata e Appennino lucano possano registrarsi accumuli complessivi pari a circa 50-60 cm di neve nell’arco delle prossime 24-36 ore, ma in linea di massima quasi ovunque la media cumulativa si attesterà tra 15-30 cm, specie in quota.
Per quel che concerne la quota neve quest’ultima subirà un rialzo momentaneo per via dell’arrivo dell’aria mite sciroccale, per poi abbassarsi drasticamente già dalla serata di giovedì. Dai 1000-1200 metri iniziali si passerà quindi ai 700-800 metri della sera-notte (di giovedì), con ulteriore ribasso fin verso i 500-600 metri nella mattinata di venerdì specie tra Campania, sub-appennino dauno e Basilicata. Neve oltre 800-900 metri anche su Sicilia settentrionale e Calabria, qui con fenomeni di grandine tra pianure e colline associata a sistemi temporaleschi in formazione per contrasto tra aria fredda in discesa da nord e aria più calda ed umida in risalita da sud.