Neve e gelo dell’Epifania: gli ultimi aggiornamenti

69-7itL’irruzione di aria artica che fra poco più di 48 ore inizierà ad interessare la nostra Penisola non dovrà assolutamente essere sottovalutata. Soprattutto sulle regioni adriatiche che, oltre alle temperature attese in generale e sensibile abbassamento, dovranno fare i conti anche con copiose nevicate, anche sotto forma di bufera. Epifania da brividi quindi.

Già dalla mattinata di giovedì 5, infatti, i fiocchi di neve cadranno sulle regioni adriatiche a partire dalle Marche meridionali. Interessato l’Appennino centro-meridionale con una quota neve che si aggirerà intorno ai 5/600 metri. Nel corso della giornata, grazie all’ingresso di isoterme ad 850 hPa (circa 1500 metri) comprese tra -7 e -10°C, la quota neve si abbasserà ulteriormente tanto da cadere fino al livello del mare dalle Marche fino alla Puglia settentrionale.

Le correnti gelide settentrionali insisteranno anche nella giornata di venerdì 6 gennaio (ingresso di isoterme ad 850 hPa comprese tra -11 e -14°C) e saranno accompagnate ancora da nevicate che interesseranno anche molti tratti costieri di Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e nord della Sicilia. Sulle regioni settentrionali e su quelle del medio-alto versante tirrenico splenderà il sole, ma in un contesto molto rigido.

Mappe WRF (neve a 24 ore) a cura di Meteonetwork

Mappe WRF (neve a 24 ore) a cura di Meteonetwork

Prima di concludere ci teniamo a rammentarvi che con tale configurazione entra in gioco prepotentemente l’ASE (Adriatic Snow Effect), un fenomeno piuttosto particolare che vede lo sviluppo di celle convettive responsabili della genesi di temporali che, durante la stagione invernale, possono dar luogo a rovesci nevosi. E quando l’ASE entra in gioco, possono svilupparsi dei fenomeni nevosi capaci di interessare un po’ tutti i settori del versante adriatico, dalla Romagna alla Puglia. La fenomenologia talvolta può risultare anche abbondante.

Al prossimo aggiornamento.

Angelo Ruggieri