Mentre sull’Italia caldo e temporali si stanno spartendo lo scenario meteorologico, regna ancora estrema incertezza circa la possibile linea di tendenza per la giornata di Ferragosto. Negli ultimi giorni si è fatta prepotentemente avanti l’ipotesi di una forte ondata di maltempo su buona parte del Mediterraneo centrale, a causa dell’arrivo di una saccatura colma d’aria fresca in possibile estensione verso l’Europa meridionale. Son giorni concitati e la situazione per il momento si presenta estremamente incerta; l’attuale passaggio della perturbazione atlantica sui Paesi centrali del Vecchio Continente conferma la ripresa di una rediviva circolazione depressionaria nord-atlantica, facente capo ad un vortice islandese nuovamente più pimpante. Più a sud ritroviamo, ormai in pianta stabile, l’anticiclone sub-tropicale nord-africano, che prosegue ad apportare condizioni meteo-climatiche prettamente estive su tutta l’area mediterranea.
Tale scenario nei prossimi giorni subirà un parziale “modellamento” per via dell’ulteriore abbassamento verso sud del flusso umido oceanico, che spingerà le perturbazioni in discesa dall’Atlantico verso latitudini un pò più meridionali. Ciò significa che le piogge e i temporali, specie al Nord Italia, si faranno via via più intensi e frequenti, così come l’Appennino osserverà un’incipiente aumento dell’instabilità convettiva. Tale scenario dovrebbe propagarsi fino alla giornata di Ferragosto, allorquando i modelli stanno presentando qualche difficoltà nell’inquadrare l’esatta dinamica evolutiva delle figure sinottiche. Partiamo anzitutto da una conferma: il vortice islandese si approfondirà ulteriormente ed inizierà con gradualità a premere verso sud. L’alta pressione, intanto, proverà a resistere con tutte le sue forze a questi tentativi di spinta da nord, riuscendo solo in parte in questo arduo intento. Da ovest, infatti, osserveremo gradualmente estendersi verso levante l’anticiclone delle Azzorre (climaticamente è una buona notizia), che dovrebbe man mano sostituire il ben più caldo “cugino” sub-tropicale con il passare dei giorni; il cambio di testimone dovrebbe materializzarsi proprio nel corso della prossima settimana.
E Ferragosto? Or bene, qui nascono i dubbi; questa dinamicità che nei giorni a venire prenderà corpo in Europa farà che si che le figure bariche inizino un’aspra e cruenta “lotta” per impossessarsi dello scenario sinottico europeo; da una parte il flusso atlantico che spingerà dalle alte latitudini, dall’altra l’anticiclone delle Azzorre che tenterà a più riprese di deviare le saccature verso l’Est Europa. Ci riuscirà? Probabilmente sì, forse no, mi spiego meglio: secondo alcuni modelli (tra cui spicca l’autorevole europeo ECMWF) le resistenze anticicloniche dovrebbero “crollare” proprio a cavallo di Ferragosto, permettendo così l’intrusione di un’ansa depressionaria piuttosto vasta e pericolosa (mappa in allegato, in alto); altri modelli invece propendono per una tenuta piuttosto corposa dell’anticiclone, con la suddetta saccatura che prenderebbe quindi strade più orientali, risparmiando l’Italia da un’ondata di maltempo che si rivelerebbe, se confermata, davvero molto intensa e da monitorare con attenzione.
Le quotazioni per questa seconda ipotesi sono in forte rialzo, ma la possibilità che vada in porto il suddetto peggioramento non è totalmente da scartare, men che meno perché le previsioni probabilistiche lasciano ancora aperti spiragli che vanno in questa direzione. Saranno decisivi i prossimi due-tre giorni, le sorti del Ferragosto sono aggrappate alla resistenza che l’alta pressione opporrà alle piovose correnti atlantiche. Ci torneremo.