Ci siamo lasciati alle spalle un Ottobre avaro di precipitazioni, sicuramente uno dei più secchi e miti degli ultimi anni. Novembre, al contrario, sembra esser partito con il piede giusto ed ha già proposto diversi peggioramenti capaci di riportare la pioggia su praticamente l’Italia intera (con neve abbondante sulle Alpi e sull’Appennino settentrionale). Un’altra perturbazione, la terza del mese, sta attualmente portando intense precipitazioni a carattere temporalesco soprattutto sulle estreme regioni meridionali, interessando anche nella nottata appena trascorsa il medio versante tirrenico. Domani, sabato 11, migliora quasi ovunque ma persisterà dell’instabilità diffusa soprattutto al Sud e in Sicilia, ove ci attendiamo gli ultimi, locali acquazzoni sparsi. Domenica 12 peggiora sull’arco alpino per l’arrivo di un fronte freddo artico, con neve abbondante fino a quote estremamente basse soprattutto sui versanti esteri. Lunedì 13 iniziali condizioni di maltempo su più di mezza Italia, per la formazione di un minimo depressionario sulle regioni centro-settentrionali; l’aria fredda irrompe sull’Italia sia dal Rodano sia dalla porta della Bora, portando un primo, brusco crollo delle temperature soprattutto al Nord. Ha inizio l’irruzione artica!
FREDDO INVERNALE, MALTEMPO E NEVE A BASSA QUOTA – La rappresentazione grafica del modello tedesco DWD conferma la formazione del vortice depressionario sulle regioni del medio versante Adriatico; vi è ancora un pò di incertezza circa la sua esatta collocazione, ma in linea di massima dovrebbe formarsi in quei settori (forse, probabilmente, un pò più ad ovest). Ciò che importa sarà l’ondata di maltempo che investirà l’Italia, specie quella centro-meridionale, ove l’inizio della prossima settimana assumerà caratteristiche meteo-climatiche pienamente invernali; il vortice di bassa pressione richiamerà infatti aria fredda o moderatamente fredda da est verso la nostra Penisola, che verrà letteralmente investita da fortissimi venti settentrionali (freddi).
Piogge e temporali interesseranno tutto il Sud, la Sicilia e le regioni del versante Adriatico, ove ci attendono 36-48 ore di violento maltempo. Il brusco calo delle temperature permetterà l’arrivo della neve sull’Appennino fino a quote piuttosto basse, collinari e in generale comprese tra 500-800 metri, più in basso sull’Appennino settentrionale, ove lunedì i fiocchi potranno spingersi fin verso i 300-500 metri. L’Abruzzo e il Molise dovrebbero essere le regioni maggiormente colpite, qui non escludiamo a fine precipitazioni accumuli di una certa rilevanza (comunque ne riparleremo). Quel che è confermato è l’arrivo di una fase meteo dal sapore invernale, che si esaurirà progressivamente a partire da venerdì 17.