Ondata di freddo, conferme e incertezze
L’Europa orientale ste per sperimentare l’ondata di freddo, probabilmente, più intensa di tutto l’Inverno. E non stiamo di certo scherzando, considerando che la stagione ha stentato ad affermarsi (e non poco) un pò in tutto il Vecchio Continente. Laddove questa irruzione artica colpirà con maggior veemenza, si registreranno le temperature più basse di tutto il trimestre freddo, curiosamente il tutto accadrà quando la Primavera sarà già iniziata ufficialmente da alcuni giorni. Anche l’Italia dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) risentire degli effetti di questa azione retrograda artico-continentale, con tutti gli effetti che potrebbe generare in termini di calo termico e precipitazioni. Ma c’è ancora qualche dubbio…
La massa d’aria artica (davvero molto intensa, ma soprattutto estremamente vasta) inizierà a mettersi in moto dalla Scandinavia verso ovest a partire dalla giornata di domenica, quando tutta l’Europa centro-orientale sarà invasa dalle correnti gelide orientali. Il “ponte” anticiclonico che si espanderà dapprima verso le Isole Britanniche e poi sulla Scandinavia stessa, veicolerà la massa gelida verso occidente, seppur con qualche incertezza legata soprattutto alla traiettoria di spostamento. Ci sono tre ipotesi in ballo, tutte e tre propendono per un raffreddamento generale anche dell’Italia, ma con modalità diverse soprattutto per intensità.
IPOTESI 1: l’irruzione artica, in spostamento da est verso ovest, impatterebbe con veemenza soprattutto sulle regioni centro-settentrionali, ma le temperature si abbasserebbero sensibilmente su tutto lo Stivale. Al Centro Nord farebbe davvero molto freddo e non si escludono nevicate fino a quote molto, molto basse. La traiettoria della colata sarebbe, quindi, un pò più settentrionale e in un secondo momento verrebbe “inglobata” dalla circolazione atlantica che poco alla volta, destabilizzando la struttura anticiclonica a “ponte”, si farà strada verso l’Europa centro-occidentale.
IPOTESI 2: nucleo gelido che impatterebbe direttamente su tutta l’Italia, portando nevicate sparse fino a quote basse. In questa occasione la circolazione atlantica non riuscirebbe a scalfire il ponte anticiclonico e la goccia fredda persisterebbe in loco per qualche giorno in più. In questo caso non sarebbero poi escluse successive formazioni depressionarie in sede mediterrranea, che porterebbero a nevicate diffuse a quote molto basse anche in zone fino ad ora impensabili. Questa ipotesi, a nostro avviso, è tuttavia la meno probabile delle tre.
IPOTESI 3: nucleo gelido che non riuscirebbe a spingersi verso l’Italia e al contrario andrebbe a scivolare, dopo una traiettoria principalmente occidentale, verso i Balcani centro-meridionali. Anche in questo caso il raffreddamento comunque coinvolgerebbe tutta l’Italia, ma in forma decisamente minore rispetto alle altre situazioni descritte. Anche questa ipotesi non è totalmente da scartare soprattutto se le correnti oceaniche riuscissero a scalfire l’anticiclone presente alle medio-alte latitudini. Questa è una variabile da non sottovalutare.