Uno splendido esemplare di Cervone arrampicato su un ulivo in Puglia

Un Cervone tra le olive

Un bellissimo esemplare di Cervone tra i rami di un ulivo in Puglia. Continuano a giungere segnalazioni di serpenti, per fortuna innocui, sugli alberi.

Uno splendido esemplare di Cervone arrampicato su un ulivo in Puglia

La foto che vi mostriamo è stata pubblicata, come sempre, sulla pagina Facebook Identificazione Anfibi e Rettili e gli esperti dello staff hanno identificato il rettile: trattasi, appunto, di un Cervone.

Il Cervone, nome scientifico Elaphe quatuorlineata, è un serpente non velenoso della famiglia dei Colubridi. Ha diversi soprannomi, a seconda del territorio: Pasturavacche, Cerviotto, Frustone, Serpe bottaia, Serpe vaccaio, Sacàra, Scurzunara.

Il Cervone è il più lungo serpente italiano ed uno tra i più lunghi d’Europa. La lunghezza da adulto può variare da 110 a 180 cm, anche se raramente supera i 160. È di colore bruno-giallastro con le caratteristiche quattro barre longitudinali scure.

È un serpente diurno, terricolo, sebbene a volte possa trovarsi su arbusti, poco veloce e buon nuotatore. Molto agile nell’arrampicata: facendo forza sulla coda prensile, può raggiungere un ramo distante un metro o più, in alto o in lungo.

Il Cervone predilige trascorre il periodo invernale in gallerie di roditori abbandonate, da solo o in gruppi di 4-7 esemplari, spesso in compagnia di saettoni.

Habitat del Cervone

Il Cervone lo si può incontrare nelle regioni centro-meridionali dell’Italia, fino ai 1.000 metri di quota. Un tempo si trovava anche nelle pianure Padana e Veneta.

Predilige gli ambienti caldi ed umidi della macchia mediterranea: aree vicino ai boschi, edifici abbandonati, zone sassose e muretti a secco. È una specie protetta, perché a rischio di estinzione.

Si nutre di piccoli mammiferi (arvicole, topi, toporagni, conigli, donnole, scoiattoli ed altri fino alle dimensioni di un ratto) che soffoca tra le spire, nidiacei di uccelli fino alle dimensioni di un piccione e uova che inghiotte intere e poi rompe con i muscoli del tronco.

È anche chiamato pasturavacche, in quanto la credenza popolare voleva che fosse attirato dal latte delle vacche e delle capre al pascolo, e che per procurarselo si attaccasse alle mammelle degli animali, o addirittura lo leccasse dalle labbra sporche dei lattanti.

A Cocullo (AQ) il Cervone è il protagonista dei festeggiamenti per San Domenico: la statua del santo viene portata in processione ricoperta di serpenti. La tradizione trae origine dell’antica venerazione dei Marsi per la dea Angizia, al cui culto erano associati i serpenti.