Nonostante le temperature stiano inesorabilmente portandosi verso valori consoni alla stagione, a Campo Imperatore resiste (seppur tra mille acciacchi) la mitica Truna dello Zio.
Per chi non conoscesse il significato, la Truna è un bivacco di emergenza realizzato scavando una buca nella neve, di solito rettangolare, per ripararsi dal freddo intenso, specialmente in caso di bufera o vento forte. Se l’altezza della neve non è sufficiente per stare seduti, si costruiscono tutt’intorno dei muretti con blocchi di neve. Come tetto si usano di solito gli sci, i bastoncini, le pelli di foca o quant’altro si ha a disposizione, coprendoli con blocchi di neve da riporto.
Nel caso l’altezza della neve sia sufficiente (almeno due metri) si può scavare una caverna. L’entrata deve essere stretta con galleria di accesso possibilmente in salita, per far in modo che il vano sia più caldo e l’aria fredda si depositi in basso.
Ovviamente, prima di scavare nella neve una buca profonda, bisogna tener presente che più è larga più è difficile da scaldare, ma se è troppo piccola non ci si sta fisicamente. Per una persona dovrebbe essere larga almeno 70 centimetri, lunga circa due metri e alta circa 60 -70 centimetri, per avere un minimo di movimento.
Lisciare per bene le pareti per impedire che gocciolino quando l’interno viene riscaldato da una o due candele che portano la temperatura interna a valori positivi. Maggiore è lo spessore della neve migliore è l’isolamento dalle temperature esterne.
L’accesso si lascia dalla parte dei piedi, preferibilmente sottovento, con un breve corridoio ad angolo, per evitare una rapida ostruzione del foro di aerazione o l’ingresso di aria fredda. In fondo ai piedi vengono anche riposti gli zaini e il materiale. Il ricambio dell’aria viene ottenuto praticando, con un bastone, un foro nella parte bassa dell’ingresso ed uno nella parte alta della truna.
Ed è ciò che è stato fatto l’inverno scorso dai ragazzi dell’Ostello Lo Zio, con un risultato assolutamente sorprendente e che continua a regalare emozioni.