Terremoto Marche. Prevenzione, questa sconosciuta

Terremoto Marche, colpa della placca adriatica

Terremoto Marche del 9 novembre 2022. Alle 7:07 si è verificato un terremoto di Magnitudo momento Mw=5.5 con epicentro a 35 km al largo della costa di Pesaro e ipocentro localizzato ad una profondità di 8 km.

Terremoto Marche e prevenzione, ce ne parla il professor Emanuele Tondi

Come ci spiega il geologo Emanuele Tondi, non ci sono stati “foreshocks”, cioè terremoti che spesso precedono la scossa principale (detta mainshock), mentre pochi minuti dopo si sono verificati altri due terremoti di magnitudo locale Ml = 5.2 e Ml = 4.0 ed è attualmente in corso una lunga serie di repliche minori (aftershocks).

Da un punto di vista geodinamico, continua il Prof. Tondi, il terremoto è generato dal movimento associato alla subduzione della placca adriatica al di sotto dell’Appennino, in crescita in questo settore della costa marchigiana. La faglia che ha generato il terremoto in Appennino è una faglia diretta, mentre la faglia che ha generato il terremoto a largo della costa marchigiana è una faglia inversa (Fig. 4). Si attivano in risposta a campi di sforzo differenti, determinando estensione in Appennino e contrazione lungo la costa adriatica.

L’area è stata in passato interessata da terremoti anche più forti, si ricorda quello del 1916, poco più a nord, nella costa riminese e quello del 1930, a Senigallia, tutti e due di magnitudo stimata Mw=5.8.

Quando un forte terremoto avviene in mare c’è la possibilità che si verifichi anche uno tsunami. Tuttavia, affinché si formino onde anomale nel mare, la deformazione del fondale marino deve essere importante e/o la faglia deve arrivare in superficie e dislocare il fondale stesso. Generalmente queste condizioni si verificano per magnitudo Mw ≥ 6.0.

Terremoto Marche e prevenzione

Terremoto Marche, è fondamentale la prevenzione. Il Prof. Emanuele Tondi afferma giustamente che, se un terremoto di magnitudo 5.5, con epicentro a 44 chilometri di distanza, danneggia le scuole è il caso di preoccuparsi.

Quello che sappiamo in maniera certa è che Ancona può essere epicentro di uno sciame sismico caratterizzato da diversi terremoti di magnitudo compresa tra 4.5 e 5.0 (come successo nel 1972), oppure può risentire di un terremoto di magnitudo 5.8 con epicentro a 20 chilometri di distanza (come successo nel 1930)“.

Se si ripetessero eventi del genere, e prima o poi è sicuro che si ripeteranno, cosa succederebbe? Qual è la vulnerabilità delle scuole ad Ancona? Di quelle danneggiate è sicuramente alta, ma la vulnerabilità di quelle risultate agibili? Attenzione, una scuola agibile non significa che non sia vulnerabile, sono due cose diverse“.

È sconfortante constatare” – prosegue il Prof. Tondi – “che ancora oggi, nel 2022, in Italia e nel capoluogo di una tra le regioni più sviluppate al mondo, le scuole si danneggino gravemente per eventi che conosciamo bene e/o che sono già avvenuti nel recente passato“.

Ho citato Ancona solo come esempio recente di un problema comune a tante città e territori italiani. In Italia manca una politica di riduzione del rischio sismico sistemica e strutturata. Con una visione d’insieme a scala nazionale e azioni concrete attuate a livello regionale e comunale“.

I Cittadini, e anche i Comuni, sono da sempre lasciati soli a gestire un problema troppo impegnativo e non risolvibile con le proprie forze. Vi prego, non giochiamo alla roulette russa, soprattutto non facciamolo con i bambini e i ragazzi, è pericoloso“.