Lo staff di Neve Appennino ha avuto il piacere di fare due chiacchiere con il sismologo dell’INGV (Instituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Alessandro Amato, il quale ha fatto un po’ di chiarezza riguardo i criteri che vengono utilizzati per calcolare le stime delle scosse di terremoto.
ALESSANDRO AMATO, SISMOLOGO INGV SPIEGA I DIVERSI METODI DI CALCOLO DELLA MAGNITUDO
In questi giorni non sono mancate delle polemiche, da parte dei così detti complottisti, i quali parlavano di un ipotetico complotto tra INGV e lo Stato per abbassare la reale magnitudo dei terremoti, in maniera tale che (sostengono i complottisti) lo Stesso Stato non dovesse risarcire i danni agli sfollati.
Questa polemica nasce dal momento che l’INGV in occasione degli ultimi terremoti è stato accusato di aver pubblicato dei dati inizialmente inferiori rispetto a quelli degli altri enti europei e mondiali.
In realtà però non è proprio così, e ora vedremo il perchè.
Proprio per questo motivo abbiamo deciso di parlarne con chi effettua questo mestiere, al fine di smentire categoricamente ogni tipo di bufala.
Alessandro ci puoi spiegare per quale motivo l’INGV, come poi visibile dalla applicazione TERREMOTO ha riportato inizialmente un valore di ML 6.1 ?
“L’applicazione terremoto in realta non è dell’INGV, attinge al nostro database e prende il feed dal sito appena pubblicato il dato del terremoto, ripubblicandolo con delle mappe. Il dato originale però è certamente il nostro. ”
Ti faccio questa domanda, perchè ieri mattina proprio dal vostro sito e dalla applicazione, il primo dato facente riferimento alla scossa delle 07:40 aveva mostrato una ML 6.1 Richter, modificata, circa quaranta minuti dopo le 07:40 in una 6.5 della Mwl.
Gli altri enti, però tra cui USGS USA, GFZ Germania, CSEM 6 Francia e JMA Giappone hanno segnalato sin da subito il grado della magnitudo momento.
Qui di seguito i valori registrati:
USGS 6.6 USA
GFZ 6.5 Germania
CSEM 6.5 Francia
JMA 6.6 Giappone
Per quale motivo questi enti utilizzano sin da subito la magnitudo momento?
“In realtà non è sempre così, gli altri enti spesso sono soliti utilizzare un pò tutti quanti i dati. Ad esempio l’Istituto Euro-mediterraneo che è quello che viene spesso citato (EMSC earthquakes), perchè chiaramente comprende anche l’Italia, in realtà riceve i dati anche da noi (INGV), dalle reti dei greci, dei turchi ecc.
Loro non fanno analisi, hanno dei dati pre-elaborati e riportano quelli che poi sono i nostri dati e degli altri istituti di elaborazione.
Appena gli arriva una localizzazione o una magnitudo automatica la pubblicano.
Di conseguenza sono soliti pubblicare quello che gli arriva. “
In cosa consiste invece la vostra procedura?
“La nostra procedura prevede che si faccia questo calcolo della magnitudo locale o Richter, perchè è quella più speditiva e veloce. Solitamente in un paio di minuti già abbiamo le prime stime che diamo immediatamente alla Protezione Civile.
Tale stima viene poi rivista dai turnisti che la rielaborano, rilocalizzano nuovamente il terremoto, calcolano nuovamente la magnitudo (la Richter) e la pubblicano sul web e infine la comunicano alla Protezione Civile.
Affinchè tutto avvenga correttamete ci vogliono circa una ventina di minuti, poi più il terremoto è grande e più è complicato.
Non pubblichiamo ancora, seppure da tempo stiamo sperimentando, le soluzioni automatiche. Questo perchè vogliamo procedere con cautela, poichè nel caso dovesse uscire una magnitudo di un determinato grado, modificarla in un secondo momento sarebbe piuttosto difficoltoso in quanto siamo un ente governativo e le nostre notizie vengono immediatamente riportate dall’ANSA e differenti mezzi di informazione, tra cui i TG.
La correzione darebbe quindi ogni volta una nuova problematica. Tuttavia sarà una cosa che faremo, a cui stiamo lavorando.
Ci sono altri enti che invece non si fanno questi problemi. Ad esempio ai francesi nel caso dovessero arrivare delle segnalazioni degli svizzeri, che segnalano magnitudo 6.0 in Italia la pubblicano senza problemi.
La notizia della magnitudo 7.1 divulgata inizialmente dai differenti mezzi di informazione , è stata data da voi, oppure si tratta di un dato inventato? Io sul vostro sito non ho mai trovato un dato tale, eppure c’è qualcuno che sostiene che il dato sia stato il vostro. Cosa mi puoi dire al riguardo?
“Non so chi abbia diffuso quel dato. Evidentemente qualcuno ha ripreso le prime localizzazioni automatiche, che si basano un po’ sui nostri dati, un po’ su quelli dei francesi e un po’ su quelli degli altri ,ed è uscito fuori un dato errato.
Come dicevo prima, alcuni enti il dato lo inseriscono a prescindere, anche se non ho veramente capito da dove è saltato fuori “
Continua Alessandro dicendo che:
Perché la MW (momento) e non la Richter?
Il grafico sotto mostra il rapporto tra ML (magnitudo Richter) e MW, da cui si vede che la ML sopra 6 comincia a sottostimare. Essendo però la più veloce da stimare si usa per le prime comunicazioni.
Ci sono inoltre differenti modi per calcolare la Mw, che richiede un po’ di tempo per essere calcolata.
Quella che noi utilizziamo, quella più speditiva, la avevamo abbastanza presto ma non ci fidavamo subito e abbiamo preferito ricalcolare un attimo i dati prima di riportare dei dati errati alla Protezione Civile.
L’importante è che i dati vengano riportati entro i tempi e in maniera corretta agli enti preposti, quindi 30/40 minuti vanno più che bene. E’ sempre meglio riguardare riguardarli, perchè l’errore può sempre capitare specie quando c’è una sequenza così ricca e tanti terremoti che si sovrappongono.
La nostra 6.5 rimane quella, addirittura lavorandoci ancora meglio viene fuori che il dato più vero sia un 6.4 piuttosto che un 6.5 ma non cambia nulla.
Quasi tutti danno 6.5, forse solo un istituto da 6.6. Anche in occasione del terremoto del 24 di agosto ci fu qualcuno che diede una magnitudo di 6.2, e nell’occasione ci siamo anche confrontati.
Questo ente spiegò in un documento che le loro rilevazioni , sono fatte su modelli di velocità globali, quindi sono meno precise di quelle che invece possono essere effettuate con dei modelli locali.
Se utilizzi il modello della crosta come quello che utilizza l’INGV per l’Italia puoi trovare un altro valore. Non ha senso neanche dire che loro hanno sbagliato in quell’occasione, in quanto per quel modello la magnitudo era quella.
Sono stime fatte con modelli differenti. ”
Per quanto riguarda il presunto complotto che l’INGV avrebbe con lo Stato, sapendo ovviamente che è una bufala che mi dici? Oltretutto sappiamo che quel decreto Monti del 2012 (successivamente modificato) faceva riferimento alla scala Mercalli e non alla scala Richter, giusto?
“Esattamente, non ha nulla a che vedere con la magnitudo. Si può avere grado sette o magnitudo cinque, o magnitudo otto. I danni dipendono dalla magnitudo, ma anche dalla profondità dell’ipocentro, dall’amplificazione locale dovuta alla geologia del posto e tante altre cose.
Quindi le due scale non sono affatto correlate. Si potrebbe avere una magnitudo sette nel deserto ma danni zero.
Infine, ci tenevo a dire che i dati di questi sismogrammi sono tutti quanti pubblici e possono essere tranquillamente scaricati.
Se qualcuno proprio non vuole credere al nostro lavoro, può scaricarsi un programma dalla rete e calcolare la Mw.
Ringraziamo Alessandro Amato per la sua disponibilità e l’INGV.