Il temporale in montagna è spesso causa di decessi per via della forte attività elettrica che lo accompagna e che in molte occasioni colpisce gli escursionisti che si trovano in ampi spazi aperti.
TEMPORALI E ATTIVITA’ ELETTRICA UNA TRA LE PRINCIPALI CAUSE DI DECESSI IN MONTAGNA
In Italia molto spesso i peggioramenti delle condizioni del tempo sono molto trascurati, altrimenti alcune volte passano in sordina trascurando quali possono essere le conseguenze che un temporale accompagnato da forte attività elettrica può causare su di noi.
Ogni anno assistiamo a molti decessi di persone colpite da un fulmine, sia al mare che in montagna e spesso non ci rendiamo conto dei pericoli che andiamo ad affrontare ogni qualvolta veniamo sorpresi in flagrante dai temporali e magari ci troviamo in spazi aperti, o in alta montagna.
Negli ultimi due giorni abbiamo avuto due morti i fulmini, uno tra questi è stato anche il famoso imprenditore Alberto Balocco, mentre ieri tre ragazzi a Campo Imperatore sono stati colpiti da una scarica elettrica. Uno dei tre ragazzi è molto grave e attualmente si trova in terapia intensiva, nella speranza possa salvarsi.
Nel mese di agosto l’attività elettrica che accompagna i temporali pomeridiani è sempre più accentuata rispetto agli altri mesi dell’estate, questo perchè la stagione estiva volge verso il termine e nel corso delle ore pomeridiane della giornata è spesso l’instabilità meteorologica a farla da padrona.
COSA BISOGNA FARE PER EVITARE DI ESSERE SORPRESI DA UN TEMPORALE?
Innanzi tutto è necessario per tutte le persone intenzionate a recarsi in territorio di montagna, consultare sempre le previsioni meteorologiche e vedere quale sarà l’effettivo andamento della giornata. Le escursioni in montagna, specie nei territori di alta montagna, devono essere affrontati sempre nelle primissime ore del mattino per consentire un arrivo comodo sulla vetta; che permette anche di poter scendere in modo tempestivo nel caso in cui si noti la formazione di cumulonembi che lasciano presagire l’arrivo dei temporali.
I temporali in montagna sono spesso causa di decessi, in seguito alla forte attività elettrica che colpisce le persone esposte in un ambiente aperto
Il Meteorologo Filippo Thiery con un post attraverso la sua bacheca Facebook ha spiegato quali sono i falsi miti e le false credenze che debbono essere assolutamente cancellate, al fine di agevolare una più veloce messa in sicurezza della persone sorpresa dal temporale.
In particolare l’avvertenza di stare lontani dagli oggetti metallici o contenenti metallo, e di liberarsi di quelli che si indossano (catenina, orologio, braccialetto, anelli) o si portano con sè (cellulare, kindle, lettori mp3, macchina fotografica, chiavi, piccozza, moschettoni, bicicletta, ecc.).
E’ un luogo comune tanto diffuso quanto pericoloso, perché fa sì che molte persone, sorprese da un temporale in luoghi fortemente a rischio come la cresta o la vetta di una montagna, perdano minuti preziosi a scavare una buca per il gesto di seppellire il braccialetto, l’orologio o le chiavi di casa, in modo da poterli tornare poi a recuperare (o magari di renderli “inoffensivi” rispetto al loro fantomatico potere di attirare i fulmini), restando quindi stupidamente esposti durante questa demenziale operazione, invece di sbrigarsi a trovare un posto più riparato.
I fattori determinanti per capire dove si abbatteranno con maggior frequenza e probabilità le scariche elettriche non riguardano il materiale bensì la forma degli oggetti, in particolare i bersagli privilegiati sono quelli alti (alberi, pali, tralicci), o comunque sporgenti rispetto a un ambiente circostante più basso (come anche una singola persona in un luogo piatto, tipo un vasto prato o una spiaggia), soprattutto se isolati (quindi stare sotto un albero isolato è molto più pericoloso di stare nel folto del bosco), e quelli di forma appuntita (ombrelli, canna da pesca, ecc.), di qualsiasi materiale siano fatti.
Le montagne, rientrando sia fra i luoghi più alti del territorio circostante (a maggior ragione se sono cime isolate), sia nella forma appuntita (specie le zone di cresta o di vetta), vengono colpite da fulmini molte volte all’anno (e per i motivi di cui sopra, se si viene sorpresi da un temporale in montagna bisogna cercare di scendere rapidamente di quota, e contestualmente riparare in avvallamenti o zone incassate nel terreno).
In tutti gli altri casi (catenina, braccialetto, piccozza, bicicletta, ecc.) l’avvertenza non ha alcun senso: se si viene colpiti da un fulmine (direttamente o, più tipicamente, dalla corrente trasmessa dal terreno), l’effetto è letale (salvo miracoli) in ogni caso, il problema non è certamente il fatto di indossare la catenina o di tenere in mano una piccozza (il cui effetto al limite è quello di causare piccole bruciature per le correnti indotte o per effetto Joule, ma questo avviene quando siamo già cadaveri per effetto diretto del fulmine, per essere cinicamente espliciti).
Già che siamo qui, sfatiamo anche il luogo comune secondo cui se sulla nostra testa non sta piovendo, o comunque non ci sono nuvole sopra di noi, siamo al sicuro dai fulmini (falso, questi ultimi possono colpire a chilometri di distanza dal centro del temporale), e quello secondo cui una persona colpita da un fulmine è elettricamente carica e quindi è pericoloso prestarle immediato soccorso (falso, il corpo umano non immagazzina elettricità, ed è perfettamente sicuro toccare una vittima di un fulmine per tentare la rianimazione cardio polmonare).