Sulla Majella un’importante testimonianza storica: la “Tavola dei Briganti”

Le montagne dell’Abruzzo offrono sempre grandissime emozioni con le loro bellezze naturali, paesaggi mozzafiato e panorami da incanto. Ambienti naturali unici e toccanti, in grado di regalare emozioni a tutti coloro che si avventurano in queste zone, senza ovviamente dimenticare tutte le preziose ed importanti testimonianze storiche che da sempre suscitano un grande fascino. Un esempio? La Majella ospita la famosa “Tavola dei Briganti”, un insieme di lastroni calcati affiorati in alta quota, sui quali molti pastori e diversi briganti hanno inciso le loro storie, i loro nomi e tutti i simboli delle loro vite.

La “Tavola dei Briganti”, con sopra le incisioni dei briganti e dei pastori. Fonte Visit Abruzzo

La Majella, infatti, ha da sempre rappresentato una sorta di punto di riferimento per tutti coloro i quali si opponevano strenuamente alla realizzazione dell’Unità d’Italia e alle restrizioni impartite a questi territori dal nal neo Stato Italiano. Con le sue pendici, le sue grotte, le impenetrabili forre e i profondi valloni la Majella ha sempre offerto un sicuro rifugio, tutto naturale e senza il bisogno di costruire fortezze o simili. Per contrastare le attività di queste bande nel 1861, tuttavia, venne costruito un avamposto fortificato che all’epoca venne chiamato “Blockhaus“, situato in una posizione strategica, nel cuore del territorio-rifugio dei briganti e sulla cima più alta della montagna. Proprio qui, soprattutto durante le ore notturne, i briganti incidevano i loro nomi e lasciavano messaggi anti-unitari a due passi dal fortino, per irridere i soldati piemontesi. Non tutte le iscrizioni, tuttavia, appartengono ai briganti; molte, infatti, son state incise anche da pastori che in Estate frequentavano con le proprie greggi gli alti pascoli della montagna.