Serpente in spiaggia sul litorale abruzzese, ma niente panico

Serpente in spiaggia in Abruzzo

Serpente in spiaggia. Con il ritorno dei primi caldi, del sole, delle belle giornate, anche la natura torna a risvegliarsi. Dopo l’arrivo delle rondini, e ancor più importante, la schiusa delle uova del rarissimo Fratino, a preoccupare, e soprattutto a spaventare, soprattutto per chi non li sa distinguere, è il ritorno dei serpenti.

È ciò che è accaduto qualche giorno fa su una spiaggia del litorale abruzzese dove ha fatto capolino un serpente del tutto innocuo. Il rettile è stato fotografato e le sue foto sono state postate sulla Pagina Facebook Identificazione Anfibi e Rettili.

Il serpente in questione è la cosiddetta biscia dal collare, nome scientifico Natrix helvetica, uno dei più comuni serpenti italiani, diffuso su tutta la penisola isole comprese. <span;>Si tratta di una specie legata al mezzo acquatico, ambiente in cui si trovano le sue prede preferite. La Natrice dal collare infatti si nutre prevalentemente di anfibi, sia larve che adulti, non disdegnando di tanto in tanto qualche topo o pesce.

La biscia dal collare è tipicamente verde scura o marrone con un collare giallo caratteristico dietro alla testa a cui deve il nome caratteristico di biscia dal collare. Il colore potrebbe andare inoltre dal grigio al nero. La parte inferiore è più chiara nel colore. In Gran Bretagna la biscia dal collare è il rettile più grande e raggiunge una lunghezza totale di 120 cm; in Veneto nella regione del delta del Po raggiunge anche i 2 metri.

Serpente in spiaggia ma del tutto innocuo

Un serpente in spiaggia desta sempre preoccupazione, ma nel caso specifico bisogna restare tranquilli. Poiché non sono velenose, infatti le loro uniche difese sono la produzione di un fluido dall’odore aspro dalle ghiandole anali o la finzione della morte. A volte fingono anche degli attacchi, colpendo senza veramente aprire le loro bocche. Si difendono raramente mordendo. Predano quasi interamente anfibi, specialmente le rane comuni, anche se occasionalmente mangiano anche mammiferi e pesci.

E’ però possibile incontrare questo ofide anche relativamente lontano dai corsi d’acqua, momento in cui con buona probabilità è a caccia di qualche esemplare di Rospo comune, una tra le specie di anfibi in grado di vivere per lunghi periodi lontano dalle zone umide.

Questa specie deve il suo nome alla presenza di un “collare” nero e giallo dietro la testa, che diviene meno visibile negli esemplari senili, in cui a prevalere è il colore nero. Proprio la presenza del collare può aiutarci ad identificare correttamente la Biscia, che altrimenti risulta molto simile ad altre specie di serpenti italiani, in special modo alla Vipera comune.

Entrambe le specie presentano infatti un colore di fondo verde-grigiastro (più variabile tra le Vipere) e delle bande alternate di colore scuro; ma in natura nulla è casuale, si tratta infatti di un caso di mimetismo batesiano, in cui una specie innocua (la Natrice) imita le caratteristiche di un’altra specie pericolosa (la Vipera) in modo da scoraggiare eventuali predatori.

Un serpente in spiaggia è stato avvistato sul litorale abruzzese

Per quanto il suo aspetto possa ingannarci però, la Natrice è in realtà completamente innocua; infatti non tenterà mai neanche di morderci, attuando invece un’ingegnosa strategia difensiva chiamata tanatosi, ovvero fingere uno stato di morte apparente spalancando la bocca e girandosi ventre all’aria, il tutto è inoltre reso ancor più verosimile dall’emissione di una sostanza maleodorante dalla cloaca, che ricorda l’odore di un animale morto da tempo.  

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