Un anno dalla scomparsa di Daniele Nardi e Tom Ballard
E’ trascorso un anno esatto dalla scomparsa di Daniele Nardi e Tom Ballard sul Nanga Parbat, nel tentativo ultimo di scalare lo Sperone Mummary. Tentativo che mai aveva avuto successo, fino alla tragica conclusione di una storia davvero incredibile. Il 25 Febbraio 2019 si persero tutti i contatti con Nardi e Ballard, solo il 6 Marzo vennero individuate le due sagome prive di vita con il teleobiettivo dal campo base.
Un anno fa scrivevamo questo sulle pagine del nostro Portale: “Dei due non si ha più traccia dalla giornata di domenica quando le condizioni meteorologiche hanno messo fine alle comunicazioni sia del telefono satellitare, con il quale Nardi era in contatto con l’Italia, che della radio con la quale i due erano in contatto con il Campo Base. L’assenza delle comunicazioni era stata messa in conto, nel senso che con le gelide temperature del Parbat non sarebbe stato poi così strano che le batterie dei mezzi di comunicazione fossero andate a terra. Oltretutto come stabilito con il servizio meteorologico del loro team, non era nemmeno così strano che non fossero tornati giù in quanto fino a mercoledì i due avrebbero potuto sfruttare condizioni meteorologiche buone per la scalata”.
Tre giorni dopo, era il 28 Febbraio, venne individuata la tenda al Campo 3 dall’elicottero che stava ispezionando la zona: “L’elicottero che sta ispezionando l’area del Nanga Parbat ha individuato la tenda di Daniele Nardi e Tom Ballard al campo base 3, sommersa dalla neve. Come si apprende dalle ultime notizie nell’area sono state individuate tracce di valanga sul pendio, ad indicare l’estrema pericolosità della zona”.
Il 9 Marzo le ricerche vennero ufficialmente interrotte da un comunicato sulla pagina Facebook di Daniele Nardi, cui riportiamo un piccolo estratto: “Siamo affranti dal dolore; vi comunichiamo che le ricerche di Daniele e Tom sono concluse. Una parte di loro rimarrà per sempre al Nanga Parbat.
Il dolore è forte; davanti a fatti oggettivi e, dopo aver fatto tutto il possibile per le ricerche, dobbiamo accettare l’accaduto. Ringraziamo Alex, Ali, Rahmat e tutta la squadra di soccorso, le autorità pakistane e italiane, i giornalisti, gli sponsor, tutti gli amici che hanno dimostrato tanta collaborazione e generosità”.
Nell’anno appena trascorso sono state tantissime le iniziative svoltesi in occasione di questa ricorrenza, l’ultima in ordine cronologico quella di ieri, con tantissime persone arrivate in vetta al Semprevisa per omaggiare Daniele, esattamente come fatto lo scorso anno.
Un omaggio ad un uomo indimenticabile.
“Mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che non si è arreso e, se non dovessi tornare, il messaggio che arriva a mio figlio sia questo: non fermarti non arrenderti, datti da fare, perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea… Vale la pena farlo”.