Cucciolata di sciacalli dorati ripresa nei pressi del fiume Torre

Stefano Pecorella, scrittore e fotografo, da dieci anni segue le orme degli sciacalli dorati in Friuli Venezia Giulia. La scorsa primavera è riuscito a realizzare delle rare immagini della vita sociale di un gruppo di sciacalli dorati con cuccioli al seguito, raccogliendo informazioni importanti sulla loro biologia riproduttiva.

“Questo risultato – afferma Pecorella – è arrivato con tanto lavoro di campo e grazie all’utilizzo delle foto-trappole, strumenti divenuti indispensabili per la ricerca faunistica, che molte sorprese mi hanno regalato nel corso degli anni e che ancora una volta hanno dimostrato le loro potenzialità in questo campo d’applicazione.

Per chi non lo conoscesse, lo sciacallo dorato europeo (Canis aureus moreoticus) è un canide di taglia media originario dell’Europa sud-orientale, diffuso spontaneamente nell’Italia settentrionale dalla metà degli anni ‘80. Vive in coppie o piccoli gruppi familiari e durante il giorno si rifugia in fitte macchie per evitare incontri con l’uomo; per la nascita dei cuccioli le coppie sfruttano tane scavate dai tassi che trovano all’interno di queste zone inaccessibili. Proprio a causa di tali elusive abitudini, in Europa immagini dei cuccioli nei primi mesi di vita e informazioni relative alla vita familiare di questi canidi scarseggiano. L’obiettivo dello studio, perciò, era di approfondire aspetti criptici della loro biologia riproduttiva.

Dopo aver individuato le tane nel corso dell’inverno, ho posizionato alcune foto-trappole a infrarossi invisibili sui punti di accesso principali. Non senza un pizzico di fortuna, sono riuscito a portare a casa un buon risultato: ho raccolto una serie di osservazioni interessanti sulla biologia riproduttiva di questa specie (come ad es. data del parto e numero di piccoli dati alla luce), che verranno raccolte in una pubblicazione scientifica, e ho finalmente ripreso i cuccioli all’uscita dalle tane nel mese di maggio, in tutta la loro prorompente vivacità.

Per me questi risultati sono il coronamento di dieci anni di studi sulla specie e vanno ben oltre ciò che ho sempre sognato da quando ho cominciato a seguirne le tracce. Questo ultimo contributo per me è un “addio”, o meglio un “arrivederci in giro”, a questa specie che mi è tanto cara. Con l’attuale tasso di crescita della popolazione, la sopravvivenza dello sciacallo dorato in Italia è assicurata, ma la sua espansione andrà accompagnata sempre da una corretta e puntuale informazione, evitando confusioni con la volpe e con il lupo”.
Cucciolata di sciacalli dorati. Foto e video di STEFANO PECORELLA