Scenario polare dalla Piana di Castelluccio di Norcia

Scenario Polare dalla Piana di Castelluccio di Norcia.
Nelle ultime 24 ore tutta gran parte dell’Italia è stata sferzata da un’irruzione di aria artica, con il ritorno della neve in Appennino, fino a quote di bassa collina su quello centrale.

Non poteva mancare, a tale proposito, la magìa della neve sulla piana di Castelluccio di Norcia. Sono davvero splendide le immagini che ci regala l’amico Alessandro.

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Arroccato su un colle a quasi 1500 di altitudine, Castelluccio si affaccia sul Pian Grande, sul Pian Piccolo e sul Pian Perduto ed è circondato dalla catena dei Monti Sibillini sui quali spicca il massiccio del Monte Vettore. In inverno il paesaggio è ovattato dalla neve che scende copiosa, mentre già da maggio tutto rinverdisce, fino all’esplosione di colori e profumi nel mese di giugno, che vengono solennemente festeggiati con la “Festa della Fioritura”. Alla fine di luglio ed agosto, periodi durante i quali si raccoglie la preziosa lenticchia, i colori dei piani cambiano di nuovo e il color oro la fa da padrone.

L’altopiano di Castelluccio di Norcia offre una vastissima scelta di attività all’aria aperta. Si può trotterellare per i pascoli in fiore a dorso di mulo o di asino per un viaggio lento alla scoperta delle bellezze del Pian Grande e del Pian Perduto, esplorare la zona a piedi lungo i numerosi percorsi di trekking di varie difficoltà che si inerpicano sui Monti Sibillini sulle tracce di personaggi mitologici, pedalare sui percorsi per mountain bike tracciati nella zona e, perché no, sorvolare l’arcobaleno di fiori dall’alto in volo libero, ammirando queste meraviglie da una nuova prospettiva.

Castelluccio di Norcia

La piana di Castelluccio di Norcia innevata. Foto di Alessandro

Tra le alte montagne che circondano il Pian Grande la più alta è il monte Vettore (2476 metri), sul quale si possono fare bellissime escursioni. Per i più preparati fisicamente, si può salire fino in vetta e poi riscendere al bellissimo lago di Pilato, unico nel suo genere, al cui interno vive una specie di crostaceo che non si trova in nessun altro posto del mondo: il chirocefalo del Marchesoni, che prende il nome dal suo scopritore e che in alcuni periodi dell’anno colora il piccolo lago di rosso.