Riprendiamo integralmente il comunicato del CAI di Ascoli Piceno in merito al rifugio Tito Zilioli.
“Abbiamo notizia di persone che fumano oppure pernottano in dieci (10) all’interno del locale invernale, in emergenza sanitaria e con una variante Delta a zonzo. Allora, per evitare di dover ricorrere a mezzi più estremi a discapito di tutti, ripetiamo le regole di ingaggio:
N.1) il locale invernale serve per le emergenze: se proprio volete pernottare, rispettatene almeno la capienza di quattro (4) persone, ovviamente con tutte le cautele sanitarie.
N.2) Il terrazzo di legno con vista mozzafiato lo abbiamo costruito proprio per estenderne l’abitabilità: a parte il fatto che è scritto a chiare lettere il DIVIETO di fumare o cucinare all’interno, che bisogno c’è di farlo?
N.3) Un bivacco non è gestito nè igienizzato: solo al termine della pandemia il locale chiuso tornerà prenotabile su piattaforma telematica dal nostro sito.
A voi fruitori e amici dello Ziloli chiediamo di vigilare come buoni custodi sul suo corretto utilizzo, di intervenire in modo civile ma fermo di fronte a comportamenti impropri e di segnalarceli subito.
Lo Zilioli è lì per tutti grazie a un grande impegno volontario della nostra Sezione, che potrà proseguire negli anni soltanto se voi tutti ci aiutate a farlo funzionare nel modo migliore. Grazie“.
Rifugio Tito Zilioli. Foto di PIERLUIGI GIORGI
Il rifugio Tito Zilioli costruito negli anni ’60 i trova all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ai piedi della vetta del Monte Vettore (m.2478), sulla Sella delle Ciaule, in posizione dominante sul Lago di Pilato.
E’ un ricovero di emergenza che ha una collocazione strategica, che permette di effettuare traversate o escursioni “ad anello” di due giorni senza dover perdere quota.
Il rifugio è stato voluto dai soci della Sezione di Ascoli Piceno per ricordare l’alpinista ascolano Tito Zilioli, deceduto il 30 marzo 1958, a soli 24 anni, durante una salita al Vettore.