Questo pulcino di allocco (Strix aluco), rapace notturno comune nel Parco dei Monti Simbruini, è stato trovato da un residente, caduto dal nido, nell’abitato di Cervara di Roma.
Il pulcino di allocco ritrovato a Cervara di Roma. Foto di GIULIO LARICCIA
Vista l’impossibilità di ricollocarlo nel nido, è stato trasportato dal personale del Parco al Centro di Recupero Fauna Selvatica della Lipu Roma dove verrà nutrito fino ad un’età che permetterà poi il reinserimento in natura.
Lo Strix aluco è la specie più comune della famiglia degli strigidi europei. Rispetto al Barbagianni ha dimensioni più grandi – tra i 37 e i 43 cm – e un piumaggio più scuro, dalle tinte fulve, da cui spiccano macchie marroni striate. Ha un capo grosso e tondeggiante che può ruotare di 270°, gli occhi sono tondi e grandi, contornati da dischi color panna. L’Allocco è una specie comune e ampiamente distribuita in quasi tutta l’Europa e l’Asia, assente solo da Irlanda, Scozia, Penisola Scandinava e Russia settentrionale.
Dotato di becco adunco e forti artigli, cattura mammiferi di piccole e medie dimensioni – come scoiattoli, ghiri e donnole – ma anche piccoli anfibi e varie specie di uccelli. Non disdegna scarafaggi e grossi bruchi. L’Allocco inghiotte le proprie prede vive, per poi espellere ossa, pelo ed esoscheletri di insetti che non riesce a digerire qualche ora dopo il pasto, sotto forma di piccole borre. Durante la caccia è facilitato dal volo estremamente silenzioso, che gli permette di arrivare improvvisamente sulle prede quando per loro ormai è troppo tardi. Ma il senso più sviluppato dell’Allocco è l’udito: grazie alla posizione asimmetrica delle orecchie riesce a individuare anche le prede più silenziose.
Pulcino di allocco. Foto di GIULIO LARICCIA
Le differenze tra i due sessi non sono evidenti dal piumaggio, ma piuttosto nelle dimensioni, più grandi nella femmina. Una volta accoppiati, maschio e femmina restano uniti per tutta la vita. In vista dell’accoppiamento, l’Allocco non costruisce alcun nido, ma si limita a utilizzare cavità di alberi, case disabitate, e all’occorrenza cassette nido. Se l’Allocco si trasferisce in aree urbanizzate (normalmente periferiche al centro storico), può spodestare il Barbagianni dal suo sito all’interno di palazzi e vecchie costruzioni. Spesso può insediarsi sotto i tetti o nei fumaioli; ma occupa anche nidi abbandonati da altri rapaci, quali gazze o cornacchie grigie e perfino tane di tassi o conigli.
L’Allocco nidifica da febbraio in poi a sud del proprio areale (sono stati osservati casi anche in pieno inverno). Due o tre uova costituiscono la covata media, che viene accudita dalla femmina per circa un mese. Il maschio provvede al nutrimento dell’intera famiglia e difende con forza il proprio territorio e i pulcini, colpendo gli intrusi con i suoi affilati artigli. I pulcini di Allocco saranno sotto la cura dei genitori per almeno tre mesi dopo il primo involo.
Fonte: uccellidaproteggere.it