E’ una di quelle scene che non vorremmo mai vedere, soprattutto per chiunque ami la natura e tutti gli esseri viventi che la abitano. E’ successo la scorsa notte nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; alcune guardie del Parco hanno infatti liberato un’orsa in chiara difficoltà che aveva stretto al collo un cavo d’acciaio di quelli tipicamente usati dai bracconieri. L’orsa è stata immediatamente liberata dal laccio, curata e successivamente lasciata nuovamente in libertà.
Già alla fine del mese di novembre era stata segnalata al personale del Parco la presenza di un individuo di orso che presentava attorno al collo un cavo d’acciaio; l’individuo era stato anche documentato attraverso un filmato dall’Associazione Salviamo l’Orso nell’ambito della collaborazione con la Regione Lazio, durante il monitoraggio della popolazione nelle aree esterne al Parco. A seguito di questa segnalazione, vennero effettuati moltissimi tentativi di avvistamento e cattura che non diedero tuttavia il risultato sperato di liberare l’orso dal cavo d’acciaio.
Queste attività di monitoraggio sono poi riprese durante la stagione primaverile grazie all’ausilio delle videotrappole; l’orso è stato finalmente avvistato durante le attività di conta delle femmine con piccoli alla fine di agosto dai Carabinieri Forestali del reparto di Picinisco e questo ha permesso di intensificare e circoscrivere l’attività di monitoraggio nel corso della quale l’orso stesso è stato nuovamente avvistato e filmato più di qualche volta. L’orsa ritrovata la scorsa notte presentava una gravissima ferita al collo inflitta dallo stretto cavo d’acciaio, che ha gravemente lesionato i tessuti sottostanti. La femmina di orso pesa circa 80 kg ed ha, con ogni probabilità, almeno 10 anni.