Pericolo valanghe: tanti incidenti nel giorni scorsi

Pericolo valanghe marcato. Attenzione!

“La montagna può sempre nascondere dei pericoli”. Recitava più o meno così un post del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico pubblicato qualche giorno fa.

Pericolo valanghe

Pericolo valanghe marcato

Non a caso lo scorso fine settimana è stato costellato di incidenti in quota, alcuni mortali. Dal Lazio, dove sul Monte Gemma il Soccorso Alpino e Speleologico Lazio – CNSAS è intervenuto per recuperare un escursionista infortunatosi dopo essere scivolato sul ghiaccio al Piemonte, dove i nostri colleghi del Soccorso Alpino e Speleologico Piemonte – CNSAS sono intervenuti per tre eventi valanghivi e un incidente mortale che ha coinvolto un mountain-biker. In Lombardia, dove nei pressi del Passo della Presolana sono stati inutili i soccorsi del Soccorso Alpino e Speleologico Lombardia – CNSAS, dell’elisoccorso e dei Vigili del Fuoco a una coppia scivolata sul ghiaccio mentre erano impegnati in una passeggiata su una strada sterrata innevata. In prossimità di un canale ghiacciato, nel quale era scesa una slavina, la donna coinvolta è scivolata e il compagno ha cercato di salvarla ma entrambi sono caduti per alcune centinaia di metri e hanno perso la vita.

Inoltre, con le temperature aumentate sensibilmente pressoché ovunque, il manto nevoso è divenuto particolarmente instabile. L’ultimo grave incidente è avvenuto ieri, in Piemonte. Una valanga si è portata via Cala Cimenti e Patrick Negro. Esperti scialpinisti, sono stati recuperati dal Soccorso Alpino, allertato dai carabinieri, nella zona della Cima del Bosco e del Col Chalvet, al confine tra i comuni di Cesana e Sauze di Cesana. A chiamare i soccorsi sono stati i familiari, preoccupati di non aver visto i due amici rientrare. La valanga è precipitata a valle per circa duecento metri lungo un canale; individuata con il binocolo, i soccorritori, con l’unità cinofila, si sono recati sul posto e hanno captato il segnale dell’Artva, l’apparecchio per la ricerca del travolto da valanga, che Cimenti e Negro indossavano. Con l’uso delle sonde i corpi dei due scialpinisti sono stati individuati e disseppelliti, ma per entrambi non c’è stato nulla da fare. ‘Cala’ aveva iniziato a scalare da giovanissimo, tanto che a dodici anni era già in cima al Monte Bianco.

Da parte del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ancora una volta, un caloroso invito a prestare attenzione e a curare meticolosamente il proprio equipaggiamento personale. Esperti o non esperti, itinerari facili o itinerari impegnativi, la montagna può sempre nascondere dei pericoli: prudenza!