Padroni e animali potranno riposare insieme per sempre a Milano. Le ceneri di cani e gatti (e di tutti gli animali domestici in genere) potranno essere tumulate nella stessa tomba. È una delle modifiche al regolamento dei servizi funebri e cimiteriali approvate dal consiglio comunale di Milano. Si tratta solo di una delle modifiche che hanno ricevuto il via libera dal parlamentino milanese. Revisioni che erano necessarie “per attualizzare un regolamento in vigore dal 2015 in seguito alle modifiche di alcune normative nazionali e regionali”, spiegano dal Comune.
A Milano, padroni e animali domestici potranno essere tumulati nella stessa tomba
Palazzo Lombardia intende provvedere al varo delle norme attuative entro la fine di quest’anno. Una svolta che a Milano e in Lombardia interesse sempre più persone. Secondo l’ultimo rapporto “Animali in città“, curato da Legambiente, in Lombardia risultano registrati 1,6 milioni di cani, ossia un cane ogni 6,2 abitanti, mentre i gatti sono 188.572, cioè solo uno ogni 53,4 cittadini. Dati ricavati dalle anagrafi canina e felina. E sottostimati nel secondo caso: l’anagrafe felina, infatti, è stata istituita soltanto nel 2020.
Animali d’affezione a parte, l’aula di
Palazzo Marino ha dato il proprio assenso alla possibilità di accogliere nei cimiteri milanesi anche i non residenti, per esempio i detenuti che abbiano avuto in Milano l’ultima città di residenza o gli iscritti all’Albo degli italiani residenti all’estero (Aire). Nel Regolamento è già prevista, invece, la sepoltura per i cittadini che hanno trasferito la residenza da Milano a strutture di cura e assistenza localizzate fuori città.
È stato poi concordato di rivedere la disciplina sulle tombe di famiglia consentendovi la sepoltura anche ai defunti non legati da vincoli di parentela con il concessionario, anche su decisione degli eredi. Infine, terza modifica sostanziale, sono state ridefinite le condizioni di indigenza in base alle quali si ha diritto alla gratuità del servizio funebre. “Nel Regolamento – si legge a tal proposito nella nota diramata dal Comune – si fa riferimento al “Sussidio integrativo al minimo vitale”, sussidio non più esistente dal 2019. La modifica approvata in Consiglio comunale introduce come condizione di accesso alla gratuità del servizio funebre il parametro del reddito ISEE del nucleo familiare”, che dovrà essere pari o inferiore ai 6mila euro.