Numero chiuso sui sentieri per tutelare il camoscio appenninico

Il Parco tutela il camoscio appenninico

Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, per tutelare il camoscio appenninico, opta per la regolamentazione del flusso turistico sui sentieri.

Il camoscio appenninico viene tutelato dal parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

Questi sentieri sono tra i più frequentati e amati del Parco. Ma i luoghi che attraversano sono anche “Casa” di flora e fauna unica al mondo, come appunto il meraviglioso camoscio appenninico.

La Val di Rose, il Monte Amaro e il Monte Meta sono cattedrali di biodiversità da visitare in punta di piedi, con quello stesso rispetto che si porta dinnanzi ad opere d’arte di un tempo passato.

Tanti hanno trovato loro stessi nel silenzio di questi spazi. Tanti sono rimasti catturati dalla loro purezza. Per far sì che questo continui ad accadere, ancora ed ancora, di generazione in generazione, occorre misura e consapevolezza.

Questi ecosistemi sono regolati da fragili e complessi equilibri, che rischiano di essere degradati, se non compromessi, dal carico derivante dalla grande affluenza turistica tipica dei periodi di alta stagione.

Per questo da più di trent’anni il Parco in questo periodo dell’anno introduce un ‘numero chiuso controllato’ per gestire il flusso di presenze sui sentieri più famosi e frequentati del Parco: un giusto compromesso tra esigenze di conservazione ed esigenze di fruizione.

La regolamentazione riguarda 3 dei 153 sentieri ufficiali del Parco:
• il sentiero l1 che da Civitella Alfedena sale al Rifugio di Forca Resuni (Val di Rose);
• il sentiero F1 che da Val Fondillo sale in cima al Monte Amaro;
• il sentiero L1 che dal Pianoro Campitelli sale in cima al Monte Meta.

L’accesso a questi sentieri, a partire dal 30 luglio, sarà consentito esclusivamente prenotando un’escursione guidata con una delle guide qualificate incaricate dal Parco per l’espletamento di tale servizio.

Le guide sapranno accompagnarvi in totale sicurezza, svelandovi i segreti e le storie della Natura del Parco. Le escursioni sono a pagamento. QUI le informazioni utili alle prenotazioni.

Il camoscio appenninico nel Parco

Il camoscio appenninico è prevalentemente legato agli ambienti d’alta quota (1.200-2.000 m s.l.m.) caratterizzati da praterie e pareti scoscese; in inverno, quando la neve è abbondante, scende più a valle nel bosco.

Grazie all’istituzione del Parco e ad un’attenta tutela, questo raro ungulato è stato salvato dall’estinzione.

Negli ultimi decenni la popolazione è aumentata in modo consistente, tanto da consentire, attraverso programmi di ricerca, la reintroduzione in altre aree protette dell’Appennino, da dove si era estinto in epoca storica.

Al Parco è presente sui monti della Camosciara, sul Monte Meta, sulle Mainarde, sul Monte Amaro, sul Monte Marsicano e sulle montagne che circondano la Val Canneto.