C’è il via libera della Commissione Italiana in relazione alla candidatura della “Cultura del Tartufo” come patrimonio dell’UNESCO, un modo questo anche per dare sostegno non solo a Norcia, ma in generale a tutte le aree recentemente colpite dal forte terremoto. E’ dunque finalmente giunto il tanto atteso passo in avanti circa il riconoscimento a patrimonio immateriale dell’umanità del pregiato tubero nero, sollecitato anche nell’ambito di un convegno svoltosi di recente organizzato in occasione di Nero Norcia, la famosa mostra mercato del tartufo organizzata dal Comune nonostante le numerose ferite inferte dal sisma.
E’ direttamente la Coldiretti a dare i numeri di questa operazione che, dopo aver parlato di “un segnale di attenzione“, ha anche e soprattutto evidenziato come la candidatura UNESCO della Cultura del tartufo rappresenti anche un’occasione per “difendere quello che è il sistema segnato da uno speciale rapporto con la natura in un rito ricco di aspetti antropologici e culturali che sviluppa nei territori vocati un business stimato in oltre mezzo miliardo di euro. La richiesta di candidare a bene immateriale vivente da proteggere le ‘Pratiche e conoscenze della cultura del tartufo’ è sostenuta – sottolineano dalla Coldiretti – dalle 54 città italiane del tartufo, di 14 regioni lungo tutto lo stivale, insieme alle associazioni interessate“.