Non c’è traccia del cucciolo dell’orsa investita, ipotesi letargo

Sembra essere completamente svanito nel nulla il cucciolo dell’orsa investita mortalmente nella notte tra Natale e Santo Stefano nel territorio del Parco Nazionale di Lazio, Abruzzo e Molise.

In questi giorni sono proseguite senza sosta le ricerce dell’animale ma, ad oggi, non c’è praticamente traccia del piccolo plantigrado. Che sia entrato in letargo? Possibile, e ad oggi questa ipotesi sembra prendere sempre più corpo.

E’ molto probabile che il cucciolo si sia nascosto all’interno di una tana – fa sapere il PNALM attraverso un comunicato – soprattutto per via delle temperature rigide di questi giorni“. “Le indicazioni più importanti, e sicuramente rassicuranti, sono arrivate a seguito delle numerose perlustrazioni svolte in tutta l’area. Sia con personale esperto, biologi, Guardiaparco e Carabinieri Forestali, sia con le unità cinofile specializzate dei Carabinieri Forestali di Frosolone.Tutte le attività di campo e i turni di sorveglianza notturni e diurni da Natale hanno consentito di escludere, in questo momento, la presenza del cucciolo nella zona compresa tra il vallone di San’Ilario a Castel di Sangro e l’abitato di Villa Scontrone, delimitata a monte dalla linea ferroviaria Sulmona – Carpinone”.

E’ bene rammentare che a partire dal 28 dicembre è stata anche chiusa l’attività venatoria, mentre è stato ripristinato il limite di velocità di 50 km/h nel tratto della SS 17. Il PNALM riferisce, inoltre, che l’attività di monitoraggio proseguirà anche nei prossimi giorni, per escludere altresì che il piccolo orso si trovi in qualsiasi tipo di difficoltà.