Neve aprile, nel 2003 neve sulle coste
Neve aprile. Di colpi di coda invernali se ne sono avuti tanti in fasi primaverili avanzate, magari anche più tardivi, ma della intensità e con la strutturazione barica dichiaratamente invernale come quello verificatosi tra il 7 e l’8 aprile 2003, decisamente pochi.
Tra il 7, 8 e 9 aprile 2003 l’Italia fu interessata da un’intensa irruzione artica, con la costa centro-meridionale adriatica che venne addirittura imbiancata. Furono soprattutto il Sud ed i versanti adriatici ad essere interessati più direttamente dalla discesa di una massa d’aria molto fredda per il periodo con tracollo termico anche di oltre 8-10°C sotto i colpi di bora, grecale e tramontana che soffiarono con raffiche fino a 90-100km/h a livello del mare, fino a 150/160km/h in quota sulla dorsale adriatica dove si ebbero delle tempeste di neve.
La neve fece la sua comparsa il giorno 7 fino in pianura al Nord Est, anche con temporali, ma senza particolari accumuli, mentre al Centro-Sud questa imbiancò la dorsale appenninica a partire dalle quote collinari con accumuli anche importanti: si registrarono circa 30cm a Potenza.
Nella notte sull’8 Aprile e nelle ore successive rovesci di neve interessarono anche le coste adriatiche dalla Romagna alla Puglia con neve su città come Bari, Brindisi e persino Lecce. Neve anche a Rimini, Ancona, Pescara e Chieti; si registrarono fino a 30cm a Termoli.
La neve raggiunse a tratti la pianura o la bassa collina anche nel resto del Sud, in particolare Campania interna, Basilicata e Calabria settentrionale con neve persino a Cosenza. Numerosi i disagi alla circolazione sia stradale che aerea, in particolare all’aeroporto di Bari Palese.
Neve aprile, il gelo russo verso l’Italia
Neve aprile. La configurazione che permise la discesa del gelo verso le nostre latitudini fu abbastanza classica, come spesso avviene nell’inverno italiano: l’alta pressione delle Azzorre si rafforzò a punto tale da collegarsi con una cella alto-pressoria sviluppatasi sulla Scandinavia formando così un ponte anticiclonico capace di “forzare” il movimento del gelo russo verso l’Europa meridionale.
I fiocchi di neve giunsero sino a quote bassissime, a macchia di leopardo, anche su Toscana e Lazio, ma furono le regioni adriatiche ad osservare le nevicate più copiose. Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, colline campane e Calabria si svegliarono l’8 aprile sotto una spessa coltre di neve che localmente superava anche i 30 cm a quote bassissime. Tutto bianco sulle coste pugliesi sino a Polignano a Mare, Bari compresa dove caddero circa 5 cm di neve nella notte dell’8 Aprile.
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