L’Estate che ci siamo lasciati alle spalle si è rivelata, a conti fatti, una delle più calde degli ultimi anni. Ne hanno risentito soprattutto i ghiacciai alpini, ove le temperature per giorni si sono mantenute abbondantemente superiori alla media del periodo. Un pò in controtendenza, invece, la situazione per quel che riguarda i nevai dell’Appennino centrale, in particolar modo il nevaio del Fosso di Cretarola (o Vallone di Cretarola) che, nonostante l’eccessiva calura protrattasi per settimane e settimane, si è conservato in buone condizioni (come potete constatare nella foto in allegato, fonte Abruzzo Parks). Questo nevaio, ubicato nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, si trova ad una quota di circa 1440 metri sul livello del mare e si immette come una sorta di affluente nel versante destro del ben più grande ed esteso vallone d’Angora.
Non ci conosce dettagliatamente la storia del fosso di Cretarola, ma è assai probabile che quest’ultimo si sia formato al termine delle ultime glaciazioni che hanno interessato l’Emifero settentrionale e con molte probabilità era, in precedenza, una sorta di “raccoglitore” delle acque di fusione dei ghiacciai presenti nel territorio di Campo Imperatore. Nel percorso verso valle queste acque sfociavano nei prati di Cretarola e davano origine ad un lago ormai non più presente, defluendo successivamente verso il profondo vallone. Questi nevai (alcuni dei quali si conservano tutt’ora in condizioni pressoché ottime) sono quasi invisibili, perché vengono ricoperti dal fogliame, dalle pietre e dal terriccio, che riescono in questo modo ad isolare il calore e a mantenere intatta la coltre di ghiaccio anche a quote non particolarmente elevate (considerando che il nevario di Cretarola è ubicato ad una quota di poco superiori ai 1400 metri). Il nevaio ha resistito alla caldissima Estate proprio grazie alla sua permanente posizione in zone ombreggiate, ricoperto come detto da fogliame, pietre e terriccio. E’ stata questo, molto probabilmente, il motivo di questa incredibile e persistente conservazione.