Monti Sibillini: la storia e le leggende del Lago di Pilato

I Monti Sibillini sono una tra le località montane più apprezzate dagli amanti della montagna e dagli escursionisti, sia per lo spettacolo paesaggistico che offrono che per la loro storia.

Luoghi affascinanti che richiamano anche ad interessanti e curiose leggende, come quelle di maghi, fate e gnomi e molto altro.

I MONTI SIBILLINI E LE LORO STORIE, ECCO LE LEGGENDE DEL LAGO DI PILATO

Sotto la cima del Monte Vettore, ad un’altitudine di 1941 metri sul livello del mare, possiamo trovare l’affascinante Lago di Pilato, un bacino naturale di origine glaciale che presenta una forma molto particolare ad “occhiale”, che lo contraddistingue soprattutto nel periodo estivo dopo lo scioglimento delle nevi, che provvedono, insieme alle piogge, ad alimentarlo. Nell’anno 1990 il Lago di Pilato si prosciugò e dai rilevamenti effettuati in quel tempo emerse che il bacino aveva un perimetro che misurava circa 900 metri, una lunghezza di 130 metri  e un’altezza di 8-9 metri, a seconda delle zone. Sul fondale del lago, inoltre, sono presenti degli inghiottitoi che possono essere relazionati con le sorgenti del fiume Aso, attraverso alcuni canali carsici sotterranei (tuttavia di questo non vi è al momento alcuna conferma).

Da sempre, nella tradizione popolare, il lago era ed è tutt’ora considerato un luogo magico e misterioso; molte sono le leggende che ruotano attorno a questo bacino, una su tutte narra che nelle acque di questo lago sarebbe custodito il corpo di Ponzio Pilato, condannato a morte da Tiberio. Quest’ultimo, dopo aver rinchiuso il corpo di Ponzio Pilato all’interno di un sacco, lo affidò ad un carro di buoi che lasciò liberi di vagare senza una meta precisa. Così gli animali, da Roma, sarebbero giunti fino ai Monti Sibillini, fino alla Cima del Redentore, da dove cadde il corpo per finire nelle acque del Lago di Pilato. Altre leggende narrano invece che in questo lago vi era un’entrata verso il mondo degli inferi, attraverso accessi estremamente impervi e difficilmente raggiungibili.

Lago Pilato

Stando ad alcuni reperti storici rinvenuti nel corso degli anni, il Lago di Pilato veniva anche chiamato Lago della Sibilla, come riconoscimento per la comunità di Montemonaco, per aver accompagnato cavalieri stranieri a consacrare libri magici ad Lacum Sibillæ. Nei pressi del lago venne anche rinvenuta “La Gran Pietra”, sopra cui sono incise delle lettere come una sorta di cicatrice. A ad oggi non si sa ancora a cosa poteva servire questa pietra, ma alcune ipotesi rivelano che potesse essere un altare sacrificale o una stele su cui incidere demoniache invocazioni. Su questo, tuttavia, sono ancora attualmente in corso degli studi approfonditi.

Lago Pilato 2

I Monti Sibillini e il Lago di Pilato specie nei periodi primaverili che spesso combaciano con la fusione del manto nevoso al suolo, regalano degli spettacoli paesaggistici straordinari spesso unici in Italia e per le nostre montagne appenniniche. Queste montagne sono anche soggette a grandissime nevicate specialmente nei periodi più freddi della stagione, ed offrono anche in questo caso paesaggi unici come ad esempio quello offerto dalla piana di Castelluccio di Norcia ma anche dal Monte Vettore, Redentore e da tutte le montagne della catena dei Monti Sibillini.