Monte Corno, si chiamerà così il documentario che racconterà l’impresa compiuta da Francesco De Marchi nel 1573 con la scalata del Gran Sasso d’Italia senza i mezzi tecnici presenti oggi.
MONTE CORNO, LA SCALATA DEL GRAN SASSO RACCONTATA 450 ANNI DOPO. IL DOCUFILM AVRA’ DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE
La regia del film è di Luca Cococcetta e la sceneggiatura di Marco Zaccarelli, con l’attore Massimo Poggio, che interpreterà la scalata epica dell’appassionato alpinista, Francesco De Marchi, che scalò il Gran Sasso d’Italia portando a termine un’impresa epica per quei tempi.

Monte Corno, si chiamerà così il docufilm inerente alla scalata raccontata 450 anni dopo di De Marchi al Gran Sasso d’Italia. La foto è stata scattata da Emanuele Valeri e ritrae il Corno Grande del Gran Sasso d’Italia nel periodo invernale illuminato dai raggi di sole
Il docufilm mostrerà anche tutte le difficoltà che l’alpinista incontrò per portare a termine questa scalata, considerando che allora i mezzi tecnici che vengono utilizzati oggi per andare in montagna erano solamente pura utopia.
Ai tempi De Marchi riteneva che la vetta del Gran Sasso d’Italia fosse la più alta sulla nostra Penisola, e da li la volontà che lo ha invogliato a portare a termine questa incredibile sfida.
CHI ERA FRANCESCO DE MARCHI?
Nasce nel 1504 a Bologna e muore nella città di L’Aquila nel 1576. Ha vissuto ben oltre quaranta anni alle dipendente della famiglia De Medici, Farnese e Margherita D’Austria occupandosi sia di strategia militare che di arte antica.
A Roma frequentò Michelangelo Bramante, Raffaello. Viaggiò molto anche in Europa settentrionale e in generale in tutto il mediterraneo.
De marchi inoltre raccontò la scalata sulla vetta più alta dell’Appennino ben 213 anni prima di quella portata a termine sul Monte Bianco da Balmat e Paccard nell’8 agosto del 1786.
Numerosi all’interno del docufilm saranno gli interventi di molti storici ed esperti della montagna, ad esempio Stefano Ardito e Roberto Mantovani, ma anche dell’alpinista Hervè Barmasse, del geologo Mario Tozzi che invece descriveranno e parleranno nel dettaglio di quello che era il ghiacciaio del Calderone declassato negli anni 2000 a glacionevato.
Non solamente di questo perchè tra gli argomenti trattati ci sarà anche quello inerente alla lana e ai suoi commerci tra l’Aquila e Teramo, con Campo Imperatore che svolgeva un ruolo davvero fondamentale.
Le riprese per questa bellissima iniziativa sono cominciate a fine luglio e vedono come sponsor principale il CAI, Club Alpino Italiano, mentre hanno dato il patrocinio il Cai L’Aquila, Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga, Comune dell’Aquila, Comune di Santo Stefano di Sessanio, Comune di Bologna, Sextantio, Centro Turistico Gran Sasso Spa, Rifugio Le Fontari – Gran Sasso d’Italia, Amaranto99, Gran Sasso Science Institute (Gssi), Ostello Campo Imperatore.
Non sappiamo ancora la data di uscita di questo docufilm, ma quel che è certo come ha specificato Coccetta è che il film è stato opzionato dalla società Windrose per avere una caratura di tipo internazionale.
Il docufilm seguirà tutti i procedimenti inerenti alle tematiche dei festival, in particolare quelli tematici per la montagna.
Il Monte Corno, Gran Sasso d’Italia, sarà dunque ancora una volta protagonista con le sue storie.
Comments (No)