Come sappiamo bene l’Abruzzo è una delle regioni più belle d’Italia per via della sua ampia varietà di paesaggi che ne fanno una meta ambita non solo in territorio nazionale, ma in generale in gran parte del mondo. Andiamo oggi a scoprire una grotta che non si sente spesso nominare in giro, ma che invece non solo risulta particolarmente affascinante da visitare, ma nasconde al suo interno anche un piccolo segreto. Andiamo a scoprirlo!
I nostri discorsi sono tutti incentrati alla scoperta della Grotta a Male, situata ad Assergi ed esplorata per la prima volta nel 1753 da Francesco De Marchi, che la descrisse in maniera dettagliata nel suo “Trattato di architettura militare”, insieme ad una narrazione della sua scalata alla vettà più alta dell’Appennino. Intorno agli anni 30 vennero effettuati degli scavi per portare alla luce alcuni reperti riconducibili probabilmente al Neolitico e all’Età del Bronzo; la grotta è stata anche usata, nell’antichità, come luogo di culto per cerimonie sacre esattamente come accadeva per le divinità rupestri che venivano venerate all’interno delle grotte o in prossimità di sorgenti ritenute sacre. A confermarlo, o comunque a lasciare intendere ciò, è la collocazione dei reperti portati alla luce.
La grotta presenta un ingresso estremamente ampio, ove è presente una scala di ferro che porta all’ingresso vero e proprio, situato più in basso. Della Sala de Marchi è presente anche un laghetto di un colore blu accesso ove è presente una grossa croce di pietra; la croce, probabilmente, è stata messa in quel posto da alcuni speleo-sub del luogo. Molto affascinante e caratteristica è anche la Sala dell’Organo, così chiamata per via del suono che proviene dalle stalattiti quando sono in movimento.
Per conclucere, una raccomandazione: la grotta, oltre alle tipiche difficoltà insite in una qualsiasi grotta, presenta dei “pozzi” di considerevole altezza, anche se “aggirabili”, che costituiscono un serio rischio mortale. Se ne sconsiglia quindi FORTEMENTE l’accesso senza l’adeguato accompagnamento da parte di speleologi esperti e conoscitori della grotta, che sapranno consigliare anche riguardo l’abbigliamento, l’alimentazione e un minimo di attrezzatura di sicurezza da portare in grotta (caschi e lampade frontali).
Fonte 6aprile.it