Qualche giorno fa, all’interno del Parco Nazionale della Majella, sono state trovate delle mele abbandonate. Probabilmente lasciate lì nel tentativo di alimentare gli animali. Un gesto severamente vietato.
Nutrire animali selvatici può abituarli all’uomo, abitudine che può portare a conseguenze nefaste, come ad esempio maggiore possibilità di morire per causa antropiche. Nutrire gli animali interrompe il loro “normale comportamento”, crea competizioni innaturali, può far sì che essi perdano la loro “selvaticità” che significa proprio tenersi a debita distanza dall’uomo. Senza contare che il cibo umano può risultare dannoso per gli animali selvatici. Capita spesso di ritrovare, ad esempio, volpi morte a bordo strada perché avevano ingerito cibo umano. Non cercate quindi di avvicinarli, anche quando vi sembrano “sfacciati” come le volpi, ma osservateli da lontano, loro sanno cosa devono mangiare, e nel Parco, trovano tutte le risorse di cui hanno bisogno.
Ma le mele le ha messe il Parco? E’ questa la domanda rivolta ad alcuni dipendenti del Parco della Maiella negli ultimi mesi. Le mele in questione sono quelle lasciate in più riprese a bordo strada in almeno due punti diversi della SP12, nei pressi di Campo di Giove. La risposta è decisamente NO.
Gli animali selvatici sono in grado di sostenersi da soli con le risorse naturali presenti sul territorio e possono far fronte alle eventuali carestie invernali attraverso specifiche strategie adattative, frutto dell’evoluzione, che minimizzano l’impatto della scarsità di cibo sulla sopravvivenza delle specie. L’interferenza dell’uomo in queste strategie non aiuta gli animali, anzi altera delicati equilibri ecologici ed etologici che nel lungo termine possono provocare danni molto gravi all’ambiente e al rapporto uomo-fauna selvatica.
Mele abbandonate: è vietato nutrire gli animali selvatici
Per questo motivo la politica di gestione del Parco Nazionale della Maiella non prevede la pratica del foraggiamento e ricordiamo che dare cibo alla fauna è una pratica vietata all’interno delle aree protette. Approfittiamo di questa occasione per incoraggiare chiunque trovasse dei punti di abbandono volontario o accidentale di cibo a farne denuncia alle forze dell’ordine.