L’intensa perturbazione atlantica in avvicinamento alla nostra Penisola non solo determinerà, come già scritto nel precedente editoriale, un deciso peggioramento delle condizioni meteorologiche ma fungerà da apripista ad lunga fase caratterizzata da tempo decisamente più autunnale.
I primi fenomeni di una certa ‘importanza’ sono attesi già nel corso delle prossime ore sulle regioni Nord-Occidentali, per poi domani coinvolgere tutto il Nord, le regioni centrali Tirreniche e la Sardegna, con il rischio di forti rovesci e temporali e locali nubifragi.
Le proiezioni dei principali modelli matematici evidenziano condizioni favorevoli al ritorno delle neve non solo sull’arco Alpino (ove cadrà abbondantemente) ma anche lungo la dorsale Appenninica. Il limite delle nevicate, inizialmente intorno ai 2000-2200 metri, si abbasserà gradualmente con il passare delle ore, fino a scendere intorno 1200-1400 metri sull’Appennino settentrionale, 1700-1800 metri su quello centrale. La prima neve cadrà persino sui monti della Sardegna. (Mappe a cura di MeteoNetwork.it)
La fase di maltempo potrebbe estendersi, all’inizio della prossima settimana, anche alle rimanenti regioni: la perturbazione darà origine infatti ad un vortice di bassa pressione che, tra le giornate di lunedì 6 e martedì 7, favorirebbe un generale e sensibile calo delle temperature e , di conseguenza, un ulteriore abbassamento della quota neve. Staremo a vedere.
Angelo Ruggieri