Caos Lupo: ragazzo morso in spiaggia a Vasto, ma non era un Lupo Appenninico

Non era un Lupo Appenninico, ma è caos con i lupi. Un ragazzo è stato morso in spiaggia da un animale che sembrerebbe simile per dimensioni e forma ad un lupo. Il Sindaco di Vasto ha chiesto un incontro urgente alle autorità, che sia un lupo o un cane inselvatichito.

CAOS LUPO, MORSO IN SPIAGGIA UN RAGAZZO MA NON SEMBREREBBE ESSERE STATO UN LUPO APPENNINICO

Sono giorni di polemiche quelli che riguardano il Lupo Appenninico, che secondo alcuni sarebbe stato protagonista di numerosi attacchi nell’ultimo periodo nelle aree costiere abruzzesi.

E’ il secondo caso di attacco a persone in pochi giorni, addirittura circa 10 giorni fa l’animale avrebbe morso una signora con il suo cane che invece è stato sbranato.

Ieri a Vasto, invece, un animale dalle sembianze di un lupo si è avvicinato ad un ragazzo che era sdraiato in spiaggia mordendolo su una gamba. Il giovane è riuscito ad allontanare l’animale lanciandogli degli oggetti che fortunatamente erano presenti sulla battigia.

Il Primo Cittadino, Franco Menna, sostiene che bisogna intervenire anche in modo piuttosto urgente, perchè gli attacchi di questo animale nell’ultimo mese sono divenuti troppo frequenti.

A scagliarsi contro le dichiarazioni del Sindaco, ma anche sul fatto che non si trattasse del Lupo Appenninico sono stati gli ambientalisti che sostengono si tratti di cani inselvatichiti.

In molti ritengono che la gran parte dei cani che vengono scambiati per dei lupi, in realtà non sono Lupi appenninici ma animali inselvatichiti che si differenziano nel loro carattere e nelle loro caratteristiche dal Lupo Appenninico.

Il Lupo vero e proprio infatti risulta molto diffidente nei confronti delle persone, e in quasi tutti i casi soprattutto se solitario tende a scappare appena incrocia lo sguardo dell’essere umano.

Il Canis Lupus Italicus anche in branco è spesso molto diffidente, per cui sembrerebbe molto difficile che l’attacco in queste circostanze possa essere stato portato da un lupo.

Il fenomeno dei cani inselvatichiti è però molto diffuso e nell’ultimo periodo sta prendendo sempre più piede, con diverse razze mischiate che in alcuni casi hanno anche delle sembianze delle razze madri tanto da essere scambiate per il Lupo.

A tale proposito vi ricordiamo qualche caratteristica del Lupo Appenninico:

Grazie all’avvento della biologia molecolare è stato finalmente possibile chiarire lo stato tassonomico del lupo apenninico. Da un’esame effettuato su alcuni campioni di DNA mitocondriale di 26 popolazioni di lupo condotto nel 1992, è stato scoperto che la popolazione italiana è fornita d’un aplotipo mitocondriale non condiviso con altri lupi. Ulteriori studi sul DNA mitocondriale dimostrarono che i lupi italiani non condividono aplotipi con i cani e gli altri lupi. Nel 2010, uno altro studio comparativo sugli aplotipi mitocondriali di 24 esemplari di lupo preistorico e lupi attuali risultò in un albero filogenetico rivelando la presenza di quelli che sono due aplogruppi.

Tutti i campioni preistorici appartenevano all’aplogruppo 2 e indicavano, pertanto, che questa popolazione dominava in Europa per almeno 40,000 anni e oltre, prima e dopo l’ultimo massimo glaciale.

Il lupo grigio appenninico, a grandi linee, presenta la stessa grandezza di un pastore tedesco, con un sondaggio su vari campioni rinvenuti in tutta l’Italia dal 1974-1990, mostrando una lunghezza media del corpo di 109-148 cm e un’altezza al garrese dai 49-73 cm.

Gli esemplari presenti sulle Alpi italiane hanno un peso medio che varia dai 28 ai 34 kg, con almeno un esemplare che arriva a toccare la soglia dei 44 kg, segnalato presso Entracque. Il cranio del lupo grigio appenninico è ben distinguibile da quello del lupo grigio europeo dalle sue apofisi e creste che prentano una forma più rotondeggiante, con una dentizione meno robusta e canini meno ricurvi. Il manto invernale presenta una colorazione grigiastra, con la presenza peli più scuri sul dorso. Durante la stagione estiva, il manto è meno folto e mostra colori che vanno dal marroncino al rossastro.

Sugli arti anteriori sono presenti delle strisce sottili sull’articolazione della zampa. Gli esemplari neri, la cui presenza è segnalata maggiormente sull’Appennino centro-settentrionale, sembrano aver ereditato l’allele Kb responsabile per il melanismo da incrociamento con i cani. Al contrario dei lupi nord americani, che ereditarono l’allele circa 10.000 e 15.000 anni fa, la presenza del Kb sembra essersi introdotto nei lupi italiani più recentemente, dal momento in cui che non furono segnalati esemplari neri prima del 1982.

Queste sono le caratteristiche del Lupo Appenninico .

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