Lui era un orso, la triste storia di Juan Carrito

La vita di Juan Carrito sarà in una ‘prigione’. Era nato libero, lui era un orso, ora sarà un pagliaccio per gli umani

 

Juan Carrito era nato libero, il suo destino era di girare tra foreste e montagne, cacciare, accoppiarsi, vivere le stagioni, il letargo invernale e il risveglio in primavera, perlustrare il territorio e conoscere le foreste, lui era un orso“.

Comincia così la lettera a cuore aperto a Juan Carrito, scritta dall’Associazione Tutela Escursionisti e Scialpinisti.

Juan Carrito nell'area faunistica di Palena

Gli umani hanno aperto un ristorantino alberghetto (li chiamano rifugi) proprio dove lui è nato e cresciuto, in una zona tra le più selvagge e remote d’Europa, prima deserta dagli umani, tra grandi foreste e montagne. Dove prima c’era la natura, la quiete  e il silenzio ora c’è una massiccia presenza umana diurna e notturna, e la notte ci sono gli odori di cucina, le luci, le voci, e una grande quantità di escrementi umani. E l’Ente Parco, la cui funzione principale sarebbe di tutelare la naturalità degli orsi, ha autorizzato e addirittura sistematicamente pubblicizzato il ristorantino alberghetto“.

Juan Carrito trascorrerà del tempo nell’area faunistica di Palena

 

Juan CarritoLui orso si è abituato agli umani. Prima, per tante generazioni di orsi le cose erano chiare. Gli umani erano nei paesi a valle, di giorno venivano nelle montagne e foreste, ma la notte no, il buio era il regno dei selvatici, il loro unico ed ultimo disperato rifugio. Ma ora non più, c’erano umani in montagna anche di notte, nei ristorantini alberghetti e anche a fare escursioni in gruppo guidate crepuscolari e notturne, per avere il brividino di incontrare un orso. Sempre umani benevoli, senza i grossi cani aggressivi di una volta, sorridenti con l’orso nelle vicinanze, al massimo qualche gridolino festoso, e poi che buoni odori di cucina, e sempre le voci, le luci.
Per gli orsi ormai le vecchie categorie sono finite, gli umani ormai  sono benevoli e sono dovunque, di giorno e di notte.
E lui si è abituato agli umani.
Poi  con la mamma orsa e i tre fratelli, ormai abituati agli umani benevoli, si sono anche spostati più a valle vicino a un paese e mentre  pascolavano c’erano centinaia di umani a osservarlo, a fare foto, a ridere, senza cani, a pochi metri, non erano certo una minaccia. E anche in questo caso non sono arrivati quei divieti per gli umani che sarebbe stato necessario ci fossero.
Anche la mamma orsa e i suoi tre fratellini si sono abituati agli umani, ma probabilmente nel suo dna c’era qualcosa in più (o in meno) a renderlo ancora più fiducioso verso gli umani, magari forse aggiunto a un episodio in cui gli hanno offerto qualche cibo particolarmente prelibato, lui forse  ha avuto questa maledetta occasione, e i fratelli no, si sono salvati“.

E lui, Juan Carrito, è diventato un orso confidente, senza alcun timore degli umani, ha incominciato a frequentare i paesi.
E ora la sua vita sarà in una prigione. Era nato libero, lui era un orso, ora sarà un pagliaccio per gli umani“.