L’orsa Peppina ora nei boschi con il radiocollare

Qualche settimana fa parlammo dell’Orsa Peppina e del suo ritorno nei confini de Parco Nazionale della Majella.

L’orsa era considerata problematica per via del suo vizietto, quello di assaltare pollai. Era accaduto in passato e più volte, poi per un periodo se ne erano perse le tracce fino a quando l’orsa si è stata nuovamente avvistata.

Da qui la decisione del Parco della Majella, per permettere all’animale di vivere una vita più serena a lei e agli allevatori, di installargli un radiocollare capace di monitorare i suoi movimenti.

Pertanto una squadra di emergenza dell’Orso, BET Team, ha programmato un intervento di cattura per l’orso F1.99 che ha avuto esito positivo. Peppina oggi ha il suo radiocollare e i veterinari e biologi del Parco Nazionale della Majella potranno controllare i suoi spostamenti.

L’orsa ha 13 anni e pesa circa 135 Kg, ed è stata attirata qualche giorno fa con una trappola specifica per orsi, Tube Tra, sistemata vicino ad uno dei pollai che aveva preso di mira.

In questo modo ha spiegato Luciano De Martino, direttore del Parco, si riuscirà ad avere un monitoraggio più attento dell’animale, in un momento così importante come quello che precede l’ingresso dell’animale in tana.

Inoltre riusciremo ad essere più vicini alla popolazione quando l’orsa farà le incursioni nei centri abitati e quindi a rendere più efficaci e mirate le diverse misure, anche innovative, che metteremo in atto nel corso del progetto Life ARCPROM per la prevenzione dei danni.

Vorrei sottolineare, continua De Martino, che la cattura di Peppina, in un periodo in cui abbiamo deciso di limitare gli interventi di campo, è stata svolta dagli operatori coinvolte rispettando tutte le procedure ANTI- COVID

Il progetto transnazionale LIFE ARCPROM – Bentornato orso gentile – ha lo scopo di migliorare la convivenza tra l’orso bruno e l’uomo in quattro Parchi Nazionali dell’Europa meridionale, favorendo la conservazione di questa specie chiave della fauna europea. Finanziato con i fondi LIFE Natura dell’Unione Europea, il progetto coinvolge gli enti di gestione competenti di 3 aree protette in Grecia (Parchi Nazionali di Rodopi, Prespa e Nord Pindo) e del Parco Nazionale della Majella in Italia, dove il target è l’orso bruno marsicano, una sottospecie che sopravvive solo nell’Appennino Centrale. Avviato nell’ Ottobre 2019, avrà una durata di 5 anni.
Il team di progetto, coordinato dalla ong Callisto, include anche il WWF Italia, lo staff scientifico del Dipartimento di Veterinaria dell’Università della Tessaglia e il Dipartimento di arti visive e applicate dell’Università della Macedonia occidentale.