Parco sotto accusa
L’Associazione Tutela Escursionisti e Scialpinisti va giù duro nei confronti del Pnalm, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, attraverso un severo comunicato sulla propria pagina Facebook.
Un escursionista parcheggia con una ruota sui sassi, gli fanno la multa, 100 euro. Nessun problema per l’Ente Parco quando invece decine di auto parcheggiate sui prati oppure per andare a fare una mangiata in un ristorantino aperto ed autorizzato dall’Ente stesso in una delle zone più integre, preziose, remote, selvagge d’Italia e d’Europa. È GIUSTO??
Un escursionista è multato se passeggia con il suo cane di compagnia tenuto sotto controllo su una sterrata dove possono passare anche le automobili (come accade in comune di Bisegna). Nessun problema invece per decine e centinaia di branchi di feroci cani da pastore liberi di girare ovunque nel Parco. In località Ferroio di Scanno pochi anni fa una cucciolona di orsa è stata trovata massacrata con segni di morsi di predatori sulle ossa fratturate. Ma non mangiata come avrebbero fatto i lupi. È GIUSTO??
Un solitario silenzioso sciescursionista è sanzionato se percorre un ampio pratone. Nessun problema invece secondo l’Ente Parco per le comitive di centinaia di persone nelle zone più remote e selvagge del Parco. È GIUSTO??
Un anziano denunciato per aver raccolto qualche kg di tartufi. Accusato di deterioramento e devastazione di habitat di Parco naturale, ai sensi dell’art.733 bis del codice penale. Minimo 3.000 euro di sanzione e massimo 18 mesi di carcere. Nessun problema invece per l’Ente Parco ad autorizzare e pubblicizzare l’assalto alla natura del Parco con una rete di nuovi ristorantini-alberghetti nelle zone selvagge. È GIUSTO??
Un escursionista di Belluno che ha dovuto fare un bivacco notturno d’emergenza in una tendina rintracciato con i droni e acciuffato all’alba da una squadra di Guardiaparco, minacciato di imputazione ai sensi del 733 bis c.p. Nessun problema invece per la creazione di un albergo diffuso con la trasformazione in alloggio per turisti di stazzi remoti e diruti, abbandonati da decenni.
Fino a qualche anno fa nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise quando scendeva il buio, la notte, il territorio diventava il regno esclusivo degli animali selvatici. 500 km quadrati di montagne e foreste a totale disposizione di orsi, lupi, cervi, caprioli, camosci. Ora invece nel Parco, nelle zone più selvagge e remote, ci sono dei nuovi ristorantini-alberghetti ed una rete di alloggi ricavati dalla ricostruzione di antichi stazzi abbandonati da decenni e ormai diruti. Dove era il regno degli animali selvatici, l’assoluto silenzio, la quiete, il buio, ora è un via vai di umani diurno, crepuscolare e notturno, fuochi, odori di cucina, luci, voci, suoni, odori vari, una grande quantità di escrementi umani. Come umani siamo andati ad occupare l’ultimo ed ormai unico e disperato rifugio degli animali selvatici: il buio e la notte. È GIUSTO??
È multato un escursionista che raggiunge una vetta. Nessun problema invece per gli organizzatori delle escursioni guidate in gruppo nelle ore crepuscolari e notturne. L’Ente Parco autorizza ed addirittura pubblicizza. Per avere il brividino, si incrementano di molto le possibilità di incontrare gli animali selvatici, in particolare gli orsi. Sono di fatto degli ecosafari, anche se ovviamente non cruenti. Però la presenza umana in gruppi numerosi negli orari più preziosi per gli animali diventa un grosso stress. È GIUSTO??
Un alpinista fa una scalata solitaria, di giorno. Con una delicata operazione di intelligence si vanno a vedere i suoi post su Facebook e poi quando racconta agli amici della sua salita, lo si convoca in caserma e lo si sanziona. E invece l’Ente Parco autorizza i concerti notturni, addirittura con i trombettieri, nelle foreste del Parco, accanto ai ristorantini-alberghetti, centinaia di persone, di notte, in aree integre e preziose, parcheggi di centinaia di macchine sui prati, via vai, voci, odori, grida! Di notte, nel momento più delicato per gli animali selvatici. Però si vendono tante bibite e panini. È GIUSTO??
È multato un singolo cavaliere su una strada sterrata, come accade a Bisegna, anche se lì ci passano le macchine. Nessun problema invece per le migliaia di cavalli allo stato brado che circolano nel Parco. L’Ente autorizza. Da’ fastidio agli orsi un singolo solitario cavaliere ma non migliaia di cavalli? È GIUSTO??
È vietato raggiungere alcune aree agli escursionisti, perché l’Ente dice che sono delicate per gli orsi. E poi proprio in quelle stesse aree c’è il pascolo di migliaia di pecore, i pastori, i branchi di feroci cani liberi. E poi magari l’Ente Parco estende anche il periodo autorizzato dell’alpeggio oltre i mesi classici, anche quando si potrebbe danneggiare il terreno, il manto erboso. È GIUSTO??
Nei paesi del Parco magari ci vogliono anni per avere il permesso di spostare una finestra. E poi invece arriva subito in Comune di Bisegna l’autorizzazione a trasformare in ristorantino-alberghetto uno stazzo abbandonato da decenni in una delle zone più selvagge d’Italia. Il nuovo ristorantino alberghetto è nato proprio nel punto di caduta di una delle più IMMANI slavine dell’Appennino, proprio sotto Monte Terratta. Nel 1985 una gigantesca valanga di neve ANNIENTO’ lo stazzo, che poi è stato ricostruito.
E ora li’ c’è un ristorantino alberghetto, la tragedia di Rigopiano NON ha insegnato niente. Anni per avere il permesso per spostare una finestra in paese e poi arrivano subito i permessi per un nuovo ristorantino alberghetto nell’area di immense valanghe, nella zona più selvaggia d’Italia. E’ GIUSTO??
Viene multato uno scialpinista su un tranquillo pendio, lontano da foreste e possibili aree di tane, perché secondo le scienziate dell’Ente Parco da’ fastidio agli orsi. Non sono invece un problema per gli orsi e gli altri animali selvatici, secondo le scienziate, le bande di motociclisti che invadono le strade del Parco che diventano delle piste da corsa. C’è da avere paura ad ogni curva. E il rombo dei motori invade le più appartate foreste e schive montagne? È GIUSTO??
Il Parco detta le regole?
Nel Parco ci sono ora nei posti più nascosti e preziosi le telecamere di privati che vogliono filmare gli animali, e si ANNIENTA così la privacy degli escursionisti. Il senso della wilderness, la natura selvaggia e incontaminata, quel mistero e fascino della natura integra, e’ ora sostituito dalla consapevolezza che dei privati ti stanno filmando per loro scopi commerciali nelle aree più remote d’Italia e d’Europa, foreste e montagne. È GIUSTO??
L’Ente Parco per giustificare, a modo suo, autorizzazioni e divieti parla di “sentieri ufficiali”. L’Ente Parco parla di “sentieri ufficiali” come fossero qualcosa di sacrale. Come se fosse sceso un angelo sul Monte Marsicano e li’ ha consegnato al Direttore la tavola sacra dei sentieri. Invece la realtà è ben diversa. I sentieri l’Ente Parco li definisce lui stesso, a sua discrezione.
Ad esempio recentemente è nato un sentiero a Bisegna che non c’è sul terreno, serve solo per poter andare al nuovo ristorantino alberghetto aperto nelle zone selvagge. E contemporaneamente risulta cancellato dalle carte un sentiero storico che collega Bisegna con Villalago. L’Ente Parco fa come gli pare. La carta dei sentieri “ufficiali” nacque a fine anni 80 per facilitare gli escursionisti, per aiutarli a non perdersi, non era una coercizione. Si basava su parte della antica rete sentieristica e non comprendeva le vette e gli itinerari di tipo scialpinistico.
Doveva essere solo un aiuto, non c’era dietro un particolare studio scientifico. Poi nelle riserve integrali (poche aree per le quali c’erano fortissime ragioni di particolare tutela), era vietato tutto il territorio, tranne qualche sentiero. Recentemente l’Ente Parco ha invece vietato tutto il territorio, a prescindere dalle riserve integrali, e poi ha dato la possibilità di percorrere solo i sentieri individuati negli anni 80.
Anche la distinzione tra sentieri liberi a tutti e sentieri vietati a cavalieri, bikers ed escursionisti con il cane è recente ed artificiosa. Non sono state date puntuali motivazioni per i divieti.
Ad esempio, sempre nel Comune di Bisegna, è vietata una sterrata che fanno le macchine mentre invece sui sentieri che portano al nuovo ristorantino alberghetto, che attraversano le più selvagge foreste d’Europa, ci si può andare con ogni mezzo, a cavallo, con un branco di cani, in bici, con i cammelli, in comitive di centinaia di persone vocianti ed odoranti (le bombe di puzza per gli animali selvatici), anche nelle ore crepuscolari e notturne, con il buio, in gruppo.
L’Ente Parco fa come gli pare, se la canta e se la suona. In uno Stato che rispetta i cittadini si mettono divieti dove e’ necessario, si danno i motivi. L’Ente Parco ha vietato tutto il territorio e poi da’ i permessi a discrezione. E’ GIUSTO??
Cosa vogliamo come cittadini italiani? Che l’Ente Parco sia un comitato d’affari per alcuni gruppi di interessi economici locali, OPPURE che sia autentica salvaguardia della tutela della biodiversità, agendo con motivazioni scientifiche, logica, coerenza ed equità??? COS’È GIUSTO??
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