La montagna è conosciuta non solo per gli improvvisi cambiamenti delle condizioni del tempo, ma anche per le forti raffiche di vento che soprattutto nella stagione invernale possono raggiungere punte davvero rilevanti. Questo perché, in presenza di valichi o zone vallive piuttosto “strette”, subisce dei rallentamenti o delle deviazioni che ne aumentano la turbolenza; perciò la corrente d’aria non tende a scorrere in maniera lineare, ma va a generare dei piccoli vortici che a loro volta scatenano queste temibili raffiche. Queste raffiche sono poi ulteriormente accentuate in presenza di catene montuose, in special modo durante l’effetto Fohn, in cui è possibile imbattersi in picchi talora davvero impressionanti.
Ieri a Campo Imperatore è successo proprio questo e i video inviateci da Michael Fabbietti ne sono una testimonianza inequivocabile; le intense raffiche di vento, in concomitanza con la presenza di neve al suolo, hanno generato il conosciutissimo effetto “scaccianeve“, molto pericoloso soprattutto per coloro che si avventurano in alta quota in presenza di neve al suolo. Tale fenomeno genera infatti una sensibile riduzione della visibilità e può risultare particolarmente pericoloso anche per via degli accumuli, in quanto le intense raffiche potrebbero produrre anche ingenti sbalzi di accumulo tra un settore e l’altro. In questo caso siamo tuttavia in presenza di uno “scaccianeve alto” in quanto la neve presente al suolo viene sollevata oltre i 180 cm di altezza.