Inseguimento animali selvatici in auto, branco di lupi in difficoltà

Inseguimento animali selvatici in auto, video dalla Liguria

Inseguimento animali selvatici in auto (in questo caso un nucleo familiare di lupi con cinque cuccioli di pochi mesi) : nel VIDEO l’ennesimo episodio, questa volta dall’entroterra ligure.

Inseguimento animali selvatici in auto è severamente vietato dalla legge

Ribadiamo che simili comportamenti sono da evitare in ogni situazione, e costituiscono persino un reato (disturbo a specie di fauna selvatica particolarmente protetta).

L’ inseguimento animali selvatici in auto mette in serio pericolo gli altri automobilisti e gli stessi animali, aumentando il rischio di investimento e sottoponendo gli animali a forti stress e elevati e inutili dispendi energetici.

In queste settimane i cuccioli di lupo (nati a Maggio) cominciano a muoversi insieme agli adulti, e possono dunque occasionalmente essere avvistati, soprattutto durante le ore notturne, anche lungo le strade o non lontano da abitazioni.

Occorre per questo mantenere alcuni corretti comportamenti, per l’incolumità degli animali e per evitare l’insorgenza di comportamenti anomali negli stessi.

Riportiamo sinteticamente qui di seguito alcune buone pratiche di comportamento:
– In caso di avvistamento in auto, non inseguire gli animali, ma rallentare o fermarsi e lasciare spazio di fuga agli animali, segnalando se possibile la presenza di animali in strada agli altri automobilisti.

– Non avvicinarsi ad animali che si alimentano o riposano; non cercare di scattare foto o video a tutti i costi.

– Non dare da mangiare agli animali, anche se apparentemente magri o deperiti (in caso di evidenti patologie segnalarne la presenza ai Carabinieri Forestali o alla Polizia Provinciale).

– Non lasciare a disposizione vicino alle abitazioni o alle stalle scarti alimentari o altre risorse organiche che possono potenzialmente attirare lupi e altri selvatici, e modificarne il comportamento.

– Tenere gli animali domestici in strutture sicure durante la notte (mai tenere cani legati a catena in cortili esterni).

Inseguimento animali selvatici in auto: gli animali non sono a proprio agio quando si trovano tallonati da un veicolo, a qualsiasi velocità andiamo.

Si spaventano e la condizione di elevato stress e paura può indurli a cambi improvvisi di direzione con elevato rischio di impatto, Inoltre la notte gli animali vengono disorientati dalla luce emessa dai fanali delle auto e ne restano abbagliati. In altre parole fanno più fatica a capire come spostarsi dalla carreggiata.

La cosa migliore da fare, sottolineano gli esperti, per evitare di mettere in pericolo noi stessi e gli animali è quella di accostare il veicolo, attivare gli stop ed aspettare che gli animali spontaneamente escano dalla carreggiata trovando un punto a loro idoneo per uscirne, di notte meglio abbassare l’intensità delle luci.

Inseguimento animali selvatici in auto è reato

L’ inseguimento animali selvatici in auto o simili comportamenti, ribadiamolo, oltre a mettere in pericolo l’incolumità degli animali stessi e di altri potenziali automobilisti, rappresentano un comportamento eticamente scorretto, nonché un reato.

La normativa alla quale fare riferimento quando la condotta si verifica in area protetta è quella di cui alla Legge 394 del 1991, “Legge quadro sulle aree protette”.

La sanzione è rinvenibile nel successivo articolo 30 secondo il quale chiunque viola le disposizioni di cui all’art. 11, comma III, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da 103,00 euro a 12.911 euro.

Nelle aree non protette non è prevista questa specifica disciplina. In ipotesi, potrebbero essere ritenute configurabili anche altre violazioni, come, ad esempio, il reato di “Maltrattamento di animali” di cui all’art. 544 ter, secondo il quale “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.