I maschi di orso utilizzano uno stratagemma drastico per assicurare di riprodursi, l’ infanticidio: uccidono i piccoli di una femmina per renderla ricettiva in pochi giorni.
Le femmine, ovviamente, non accettano con passività l’ infanticidio(possono morire per difenderli) e mettono in atto una loro contro-strategia: confondono tutti i potenziali padri
Uno studio condotto in Svezia ha documentato che la quasi totalità delle femmine vittima di infanticidio durante la stagione degli amori abbia avuto i cuccioli la primavera successiva. I maschi, in genere, non uccidono però i propri figli, riconoscendo probabilmente l’odore delle femmine con cui si sono accoppiati l’anno precedente.
Le femmine, ovviamente, non accettano con passività che i loro piccoli vengano uccisi (possono morire per difenderli) e mettono in atto una loro contro-strategia: confondono tutti i potenziali padri. Esse, infatti, si accoppiano con tutti i maschi vicini, cosicché ognuno di essi sia convinto di essere il padre dei piccoli che nasceranno la stagione successiva.
La gravidanza dell’orsa è molto particolare: dopo le primissime fasi di sviluppo, l’ovulo fecondato si arresta in uno stato di quiescenza: la diapausa embrionale. La diapausa è una “strategia” di alcune specie, tra cui martora, faina, capriolo ecc., per massimizzare il successo riproduttivo. La gravidanza riprende in autunno solo se la madre ha potuto accumulare un sufficiente strato di grasso che le consenta di far fronte al letargo e di sopportare un processo molto dispendioso come lo sviluppo del neonato e il successivo allattamento dei cuccioli.
“L’importanza delle femmine riproduttive emerge con chiarezza anche alla luce di un recente studio pubblicato nella rivista The European Zoological Journal – dichiara il Presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise Giovanni Cannata – L’orso marsicano potrà uscire dal rischio reale di estinzione se si riuscirà ad incrementare, anche di poco, la sopravvivenza delle femmine adulte dentro, ma soprattutto fuori il Parco, dove è necessario l’impegno di tutte le Istituzioni interessate e dei cittadini. È ovviamente importante anche mantenere l’elevata disponibilità alimentare naturale in tutto l’areale”.