La stagione autunnale rappresenta uno scoglio insormontabile ancora una volta per gli impianti di risalita dei nostri Appennini: nello specifico al centro dell’inchiesta i comprensori di Prati di Tivo (lato Teramano del Gran Sasso) e Prato Selva; quest’ultimo (secondo il responsabile liquidatore Gabriele Di Natale) richiederebbe un costo eccessivo per quanto riguarda la manutenzione. Gli impianti di entrambe le stazioni sciistiche (che comprendono una biposto, una quadriposto, le macchine di innevamento artificiale), l’albergo ed il rifugio di Prato Selva sono stati messi all’asta per un totale di 3.6 milioni di euro. Esente dalla trattativa la cabinovia di Prati di Tivo (secondo comunicato della gran Sasso Teramano), la quale è stata attiva per tutta la stagione estiva senza particolari problematiche. Nei prossimi giorni si deciderà nelle sedi preposte chi si occuperà di prendere in mano questa situazione e darà una svolta alla prossima stagione invernale.
Ott 14, 2019