L’impresa dell’ultracyclist Omar Di Felice potrebbe essere riassunta soltanto elencando i numeri da capogiro: da Helsinki a Capo Nord dopo 1533 km, nove tappe percorse per un totale di 56 ore e 33 minuti in sella alla sua Wilier Triestina Cross Disc Carbon. La media finale è stata di 27.3 km/h ad una temperatura media di -4.5°C. Ma ci sono cose che questi numeri non possono raccontare: i colori del cielo, il freddo pungente sulla pelle, il silenzio del nulla artico, e tanto altro ancora.
Un’avventura perfetta. Un’avventura sognata e realizzata dopo mesi e mesi di duri allenamenti. Mesi durante i quali, a volte, la paura che un incidente potesse precludergli la possibilità di pedalare sembrava volesse prendere il sopravvento. Mesi trascorsi tra le montagne: Simbruini, Valtellina, Appennini, Alpi. Sono solo nomi di luoghi. Ma in realtà sono i custodi di ciò che è stata quest’avventura. Mesi passati temprando il fisico al freddo, abituandolo a lunghe percorrenze, ad ore e ore di sella.
Un’avventura estrema. Giorni durante i quali Omar Di Felice ha dovuto affrontare il freddo, le copiose nevicate ma anche, soprattutto, l’asfalto ghiacciato. Sapeva benissimo che non sarebbe stato semplice. Sapeva che avrebbe dovuto tirare fuori il meglio di sè per riuscire ad arrivare fino in fondo. Sono stati giorni di grande concentrazione. Concentrazione necessaria per non distrarsi neanche un attimo, per poter guidare la bici sul ghiaccio senza rischiare di cadere ma, soprattutto, per non lasciare che la stanchezza fisica avesse il sopravvento. Giorni in cui ha dovuto dar fondo a quel plus di energie che solo una motivazione speciale poteva dargli. Una motivazione che risiedeva in fondo al suo cuore. “Puoi farcela Omar. Devi farcela Omar”. Questo ha ripetuto come un mantra, quotidianamente, la mente di Omar.
Una passione, quella per il ciclismo, nata nel 1994 quando l’allora tredicenne Omar, guardando il Giro d’Italia alla TV, è stato letteralmente folgorato da un certo Marco Pantani che sul Passo del Mortirolo, nella tappa dell’Aprica, si è ‘divorato’ tutti gli avversari. Da quel momento Omar Di Felice è stato catturato dalla passione per le due ruote, una passione dalla quale non gli è stato più possibile allontanarsi e che lo porta ad avventurarsi nelle infinite strade del mondo.
Avventure che non sanno soltanto di sofferenza. Pedalare su neve e ghiaccio è un’esperienza davvero piacevole ed entusiasmante. “Quando attraversi la campagna artica in inverno – afferma Omar – puoi ammirare la notte polare e lasciarti coinvolgere dal silenzio che regna, puoi osservare i magnifici colori del cielo e, se sei fortunato, dell’aurora boreale. È come un sogno a occhi aperti…”
Questa è la vita che Omar Di Felice ha desiderato, voluto e per la quale ha lavorato duramente ogni giorno sin da quando era poco più che un ragazzo. Ha letteralmente inseguito il suo sogno. Il sogno di chi ha deciso, un giorno, che l’estremo sarebbe stata la sua vita.
“Se pensi e’ la fine, se pedali arrivi”. Questo è diventato il motto di Omar. “ …In certi momenti non puoi permetterti di pensare. Quando sei lì, su quella linea di confine che separa il possibile dall’impossibile, devi essere in grado di guardare in faccia la paura ed affrontarla…”.
Chapeau Omar…. Alla prossima impresa!