Gran Sasso in agonia, niente fondi per il rilancio

Gran Sasso in agonia niente fondi per il rilancio turistico di quella che secondo molti potrebbe risultare una vera roccaforte del turismo di tutto l’Appennino.

Campo Imperatore, con i suoi 2100 metri sopra il livello del mare, è la stazione sciistica più alta di tutto l’Appennino. Da nord a sud. Nello specifico si tratta anche di una tra le aree turistiche di attrazione più gettonate in Italia.

Ogni mese, ma soprattutto ogni anno, migliaia di turisti vengono a visitare le bellezze naturalistiche del Gran Sasso e di Campo Imperatore. Storie, cinema, paesaggistica e sci.

Una località che in molti dalle foto non riescono neppure a credere che si tratti di una bellezza tutta italiana. Successe,ad esempio, nella trasmissione di Crozza quando tutti i membri del pubblico scambiarono Campo Imperatore con l’Islanda.

Qualche giorno fa, subito dopo la Befana, Enrico Giancarli, giornalista di Rete 8 – emittente televisiva regionale – è salito a Campo Imperatore, per la sua puntata di Neve d’Abruzzo e per intervistare le diverse personalità che quotidianamente vivono la montagna.

Di seguito l’intervista completa di Enrico Giancarli 

Tra i tanti è stato intervistato anche il Sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha specificato come per Campo Imperatore dovrà essere effettuato un nuovo progetto per il rilancio turistico che sia sostenibile e compatibile anche in termini di economicità.

Sempre da quanto si è appreso dal primo cittadino per il rilancio del Gran Sasso non sarebbero mai stati stanziati 40 milioni di euro ma 15.  Di questi  ne sono poi rimasti 12 perchè sono serviti per altre cose.

Ferme quindi sia le opere che dovrebbero portare alla ristrutturazione dell’Albergo, che ad oggi a detta di molti si ritroverebbe in condizioni pietose, e della progettazione per i cannoni d’innevamento artificiale.

Cannoni di innevamento artificiale che al momento stanno salvando la stagione e il lavoro di molti operatori turistici in gran parte del Centro Italia, a causa di un inverno davvero anomalo e senza neve.

Proprio per la carenza delle risorse è stato dato mandato di redigere un nuovo progetto di sviluppo, che sia capace di affrontare un tema delicato come la compatibilità degli investimenti anche in relazione ai vincoli presenti nel Parco Nazionale. Inoltre verranno effettuati degli studi anche sull’approvvigionamento idrico ed energetico.

Chiude poi Biondi affermando come queste cose non esistessero nel precedente piano di Invitalia.

Per il Gran Sasso all’orizzonte non sembrerebbe esserci alcune novità e quella svolta turistica che in molti da anni si attendevano, sembrerebbe mantenersi ancora piuttosto lontana.