I Governatori di Abruzzo e Toscana annunciano il ritorno in zona arancione dal 4 dicembre

Senza ombra di dubbio i cittadini abruzzesi avranno accolto con grande soddisfazione le parole del governatore Marsilio che ieri, al termine di una riunione con Confcommercio, ha preannunciato il ritorno dell’Abruzzo in zona arancione dal prossimo 4 dicembre, in funzione del calo dei contagi da coronavirus.

Ora il nostro obiettivo dev’essere quello di arrivare rapidamente in zona gialla, per i numeri del nostro Rt l’Abruzzo è già da zona gialla, per restituire fiato, ossigeno, speranza e fiducia alla nostra economia e al territorio. Che non significa un ‘liberi tutti’ indiscriminato: dovremo continuare a rispettare le regole, le forze dell’ordine dovranno sanzionare chi le viola, ma dobbiamo tornare tutti a lavorare, molto prima di Natale per permettere ai nostri piccoli imprenditori di far fronte a impegni e pagamenti, anche nei confronti del proprio personale” – conclude Marco Marsilio.

Medesima situazione anche per la Toscana che, sempre dal 4 dicembre, “potrà rientrare in una zona che consente di allentare la morsa della chiusura degli spostamenti, con un provvedimento che riporta la Regione in zona arancione. Stamani ne ho parlato con il ministro Speranza“. È quanto affermato da Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, in un video postato sulla sua pagina Facebook nel quale mostra il lavoro dei tracciatori di contatti dei casi positivi, che “hanno contribuito ad allineare la Toscana a condizioni che oggi sono quelle da zona arancione, anzi io direi da zona gialla in realtà“, ha aggiunto.

COSA SI PUÒ FARE IN ZONA ARANCIONE?

Se dovesse concertizzatsi il rientro di Abruzzo e Toscana in zona arancione, dal punto di vista commerciale dal 4 dicembre dovrebbero poter riaprire al pubblico i negozi di abbigliamento, le oreficerie oltre a tutte le attività che comunque sono rimaste aperte anche negli ultimi dieci giorni. I ristoranti e bar restano chiusi per tutta la giornata. La Dad è prevista solo alle superiori. La circolazione all’interno di un Comune è permessa ma non lo è abbandonare il proprio Comune di residenza, domicilio o abitazione. E’ vietato entrare o uscire dalla Regione.

Marco Marsilio ed Eugenio Giani