Golden Retriever vola giù per 500 metri. Lucky salvato dal Soccorso Alpino

Lucky di nome e di fatto

Lucky era al guinzaglio quando, per rincorrere una pernice, si è sfilata il collare ed è scappata. Purtroppo poco più avanti è precipitata nel vuoto ma fortunatamente è ruzzolata per 500 metri tra lingue di neve e salti di roccia che hanno attutito la caduta.

Il proprietario è sceso da Lucky e ha chiesto aiuto al numero unico di emergenza. Trasportata dall’elicottero dell’Air service center, convenzionata con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, una squadra del Soccorso alpino di Cortina è scesa in prossimità dell’uomo residente a Corvara e del cane ferito.

Accompagnato a valle, Lucky è stato caricato in macchina dal suo pet mate per essere subito portato in una clinica veterinaria. La storia quindi si è conclusa nel migliore dei modi e il cane si è dimostrato fortunato di nome e di fatto.

In tanti come Lucky praticano scialpinismo

Lucky come tanti. Un tempo i cani che si incontravano sui percorsi di montagna erano prevalentemente quelli utilizzati nel soccorso in caso di valanghe. Oggi invece si è presa l’abitudine che anche gli animali da compagnia possano seguire il proprio padrone sulla neve.

Gli esperti consigliano di iniziare le uscite gradualmente per non affaticare l’animale che altrimenti il giorno dopo camminerebbe in casa quasi sulle punte, segno inequivocabile che la sua muscolatura è dolente.

In salita il cane dimostra la sua superiorità rispetto alle prestazioni fisiche dell’uomo. Al contrario in discesa su neve battuta l’uomo, che ha il vantaggio dell’attrezzatura, se la gioca in velocità con un cane allenato mentre in neve fresca è inevitabilmente più veloce e deve attendere l’animale che deve procedere a grandi balzi.

Il miglior consiglio – quello di studiare bene il percorso e il bollettino valanghe – è valido sia per gli uomini che per i cani. Se le condizioni sono avverse è opportuno che entrambi restino a casa. Ne sa qualcosa il fiemmese Roberto Barbolini, conduttore di cane da ricerca nel Soccorso Alpino.

Il suo cane, di nome Laspo, è stato istruito a operare sia in valanga ma anche nella ricerca di persone su terreni accidentati o tra le macerie. “Non vivo in simbiosi con il mio cane – spiega Barbolini – e lo porto in montagna solo dopo aver verificato il suo stato di salute, il tipo di neve che potremmo incontrare e la difficoltà dell’itinerario”.

Lucky è ruzzolato per 500 metri ed è stato salvato dal Soccorso Alpino

Il Golden Retriever, proprio come Lucky, ha un mantello relativamente fornito che lo ricopre interamente. Ha frange sul petto, sulle zampe e sulla coda. Durante il periodo invernale, se vive all’aperto, deve avere a disposizione un posto asciutto e riparato dove potersi rifugiare. Non ha particolarmente timore del freddo.

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