Freddo estremo negli Stati Uniti, temperature giù fino a -40/-42°C nell’area tra Chicago e Minneapolis, il settore degli USA maggiormente colpito da questa intensa ondata di gelo di proporzioni impressionanti. Tutto a causa della discesa, verso più basse latitudini, del lobo canadese del Vortice Polare, spintosi molto più in basso rispetto alla propria sede naturale in seno al forte riscaldamento stratosfetico verificatosi nel mese di Gennaio. Valori termici davvero bassissimi in taluni settori, peraltro ulteriormente accentuati dalle fortissime raffiche di vento in discesa dal Polo; venti che hanno localmente sfiorato i 90/100 km/h, che non temperature così basse non devono di certo essere un piacere. A Chicago il termometro ha toccato i -30°C, addirittura percepiti intono a -50°C; è congelato quasi totalmente il lago Michigan, mentre la neve in alcuni punti ha letteralmente sommerso le autovetture. Venti i morti in totale, tra cui un uomo nel Milwaukee morto congelato all’interno del proprio garage; l’ordine delle autorità è di rimanere a casa finché l’ondata di gelo si conclude.
LE CAUSE: il forte riscaldamento compiutosi in stratosfera nel mese di Gennaio è andato a disturbare la struttura del Vortice Polare, un “lago” d’aria gelida che staziona alle alte latitudini e che “gestisce” un pò quelle che sono le sorti dell’Inverno sull’Emisfero settentrionale. Indebolendosi, questa struttura è maggiormente propensa a spingere masse d’aria fredde o molto fredde verso latitudini più basse, esaltate altresì dagli anticicloni che invece tendono ad ergersi verso nord, spesso spingendosi fin sul Polo. Negli Stati Uniti il lobo canadese del Vortice Polare (che solitamente staziona a ridosso del Canada) è scivolato fin verso gli Stati centro-settentrionali degli USA, dando origine ad un’ondata di gelo estremo di proporzioni storiche; valori fino a -40°C alla quota isobarica di 850 hPa, qualcosa di veramente impressionante!
In più anche i venti hanno notevolmente esaltato la sensazione di gelo, con valori termici percepiti fino a -50/-52°C. E’ vero che l’evento non ha avuto una durata particolarmente lunga (solitamente il tutto si risolve in due-tre giorni), ma non per questo bisogna minimizzarne la portata; valori di temperature così bassi possono causare danni molto seri anche alle persone, che a difficoltà riescono a vivere in queste condizioni climatiche estreme. Gran parte delle vittime di questa ondata gelida hanno infatti perso la vita a causa del congelamento, dunque si è sicuramente trattato di un evento pazzesco, con pochi precedenti nella storia (seppur queste aree sono comunque soggette a simili episodi, certamente però non così estremi).
ALCUNI VALORI TERMICI REGISTRATI: nella città di Montreal, in Canada, la temperatura minima ha toccato i -27°C, ma con i gelidi venti da nord la percepita ha sfiorato i -40°C. Quebec City si è spinta fino a -29°C, percepiti fino a -42/-43°C. Chicago, come detto, ha toccato i -30°C, New York -14°C, mentre sul Monte Washington la minima è scesa fino a -37°C, addirittura percepita -65°C per via di venti a oltre 100 km/h.