Forbes, i cinque splendidi parchi nazionali da visitare in Italia

Parchi nazionali da visitare

Parchi nazionali da visitare assolutamente, secondo Forbes. Mentre le tentacolari città italiane attirano enormi quantità di turisti ogni anno, non mancano luoghi meravigliosi da esplorare al di fuori delle oasi urbane del paese.

Dalle remote distese del Mediterraneo al confine francese, l’Italia ospita una ricchezza di incredibili parchi nazionali, ognuno ricco di fauna selvatica autoctona e paesaggi meravigliosi. Mentre pianifichi la tua prossima vacanza europea incentrata sulla natura, non perderti queste incredibili riserve.

Parco Nazionale del Pollino
Mentre le imponenti cime del Parco Nazionale del Pollino lo rendono una meraviglia da vedere, la sua caratteristica più affascinante è la sua incredibile biodiversità floreale, con tutti i tipi di fiori, arbusti e alberi che punteggiano i suoi paesaggi.

Forse l’organismo individuale più affascinante di tutto il parco è Italus, un massiccio pino di Heldreich che funge da albero più antico conosciuto in Europa con oltre 1.200 anni.

Durante un tour intorno al Pollino, i visitatori dovrebbero essere sicuri di tenere gli occhi aperti per mammiferi come il capriolo, la lontra europea e persino il lupo italiano, mentre non mancano affascinanti città alpine da visitare durante un’escursione.

Parco Nazionale della Maiella
Attraversando tre province separate, il massiccio Parco Nazionale della Maiella è una delle caratteristiche naturali più straordinarie dell’Abruzzo.

Mentre il gioiello della corona di questa riserva è certamente il massiccio della Maiella, una grande concentrazione di imponenti montagne calcaree, la regione ospita anche vaste distese di faggete, senza carenza di specie autoctone italiane che chiamano la casa dei boschi.

Megafauna iconica come il lupo italiano e l’orso bruno marsicano sono solo alcuni dei mammiferi trovati all’interno dei confini della Maiella, mentre i rapaci che vanno dall’aquila reale al falco pellegrino possono essere visti librarsi nel cielo in cerca di prede.

Parchi nazionali da non perdere secondo Forbes

Parchi nazionali, non poteva mancare il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Un predecessore dei parchi nazionali che si trovano oggi in tutto il mondo, l’area del Gran Paradiso è stata protetta per la prima volta a metà del 1800 per salvare lo stock di stambecco alpino del re Vittorio Emanuele II dall’essere spazzato via dai bracconieri.

Nell’era moderna, le capre stanno ancora andando forte, mentre altre specie come il tasso, il camoscio e la marmotta prosperano anche in tutta la regione. Anche se vaste aree del parco ospitano ghiacciai e aride cime montuose, il Gran Paradiso non è estraneo al verde, dotato di verdeggianti prati alpini, faggete e pinete, che fungono tutte da mete escursionistiche di alto livello per i visitatori.

Parco Nazionale del Gennargentu
Con una superficie di 730 chilometri quadrati, il Parco Nazionale del Gennargentu si estende dalle zone più alte della Sardegna all’incontaminata costa orientale dell’isola, mettendo in mostra alcune delle più incredibili bellezze naturali di tutta la regione, e tutta quella terra incontaminata ospita una vasta gamma di  Creature mediterranee.

Paradiso del birdwatching, il Gennargentu offre l’opportunità di avvistare specie maestose come il falco della regina e lo sparviero appollaiato in alto sopra il terreno circostante, mentre donnole, faine e persino gatti selvatici possono essere trovati a caccia di roditori sotto. Come bonus aggiuntivo, le acque circostanti pullulano di cetacei che vanno dai delfini alle balenottere comuni.

I parchi nazionali da visitare assolutamente in Italia secondo Forbes

Parco Nazionale di Pantelleria
Una delle aggiunte più recenti al sistema dei parchi nazionali italiani, il Parco Nazionale di Pantelleria domina l’omonima isola, che comprende circa l’80% della massa continentale.

Mentre il parco è ricco di paesaggi pittoreschi, durante il loro soggiorno i visitatori possono anche ottenere un’ampia panoramica della ricca eredità agricola dell’isola, con la storica vite ad alberello che si svolge nelle fattorie per generazioni e generazioni.

Designato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2014, questo metodo di produzione dell’uva prevede l’attenta coltivazione delle viti per formare un raggio, con una potatura costante per garantire che la pianta sia rigogliosa come previsto.

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