I maestri di sci protestano a Sanremo.
Hanno scelto la piazza simbolo della ‘città dei fiori’ che, in questi giorni, è diventata la piazza simbolo dell’economia italiana stravolta. E’ la piazza su cui si affaccia il Teatro Ariston, palcoscenico dell’edizione 2021 del Festival della canzone italiana.
Un’area diventata, il 4 marzo, il luogo idoneo per protestare contro le scelte del Governo Draghi. Le Associazioni ‘Io Apro’, Rete Impresa, Fieristiche e Coemm/Clemm hanno organizzato una manifestazione pacifica, etichettandolo con un significativo ‘Io Festival’.
Fra i manifestanti, i maestri di sci, rappresentati da Mauro Azzalea, delegato dell’Associazione Valdostana maestri di sci, della Valle d’Aosta, categoria fra le più penalizzate nel panoramico economico nazionale. Gli sono stati concessi soltanto dieci minuti per illustrare la realtà del settore. Nessun problema per Azzalea, ben conscio di poter spiegare, in poche parole, come stanno affrontando la situazione i mille maestri operativi anche l’intero comparto.
La protesta dei maestri di sci. Mauro Azzalea
“Penso sia di immediata comprensione immaginare come ci si possa confrontare con il ‘nulla’, con un presente stravolto e un futuro scandito dall’assoluta incertezza. Con dubbi angoscianti, acuiti dal comportamento dei governatori centrali. Entusiasti di poter riprendere, ci siamo impegnati nel garantire piste sicure, come prescritto, nel fare in modo che gli sciatori osservassero le regole sancite dal governo. Il tutto con notevoli esborsi. A 24 ore dall’apertura, il ‘cambio di rotta’ con l’annuncio del posticipo al 5 marzo dell’apertura. Molto più di una ‘doccia fredda’ – commenta il maestro di sci -. Ci siamo sentiti sminuiti nella nostra dignità di operatori del settore, presi in giro da chi dovrebbe tutelarci. La stagione, ormai, è irrecuperabile, Con tutto ciò che ne consegue”.