Erba vescica, una pianta carnivora che abita nel lago Battista sulla Maiella

Erba vescica, rara ed interessante

Erba vescica, pianta carnivora. In tutto il Parco nazionale della Maiella ci sono solo due laghi perenni: il Lago Ticino a Campo di Giove, e il Lago Battista.

Erba vescica, pianta carnivora presente nel lago Battista

Il Lago Battista è uno specchio d’acqua a 1200m di quota nel territorio di Pizzoferrato (CH) in un’ampia radura nella faggeta dei Monti Pizzi, ed è abitato da una pianta acquatica rara e molto interessante: l’𝑈𝑡𝑟𝑖𝑐𝑢𝑙𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑎𝑢𝑠𝑡𝑟𝑎𝑙𝑖𝑠, volgarmente Erba vescica, una pianta carnivora diffusa in tutta Italia ma rinvenuta all’interno del Parco soltanto nelle acque di questo lago.

Essendo una specie molto sensibile agli agenti inquinanti l’ erba vescica, come tutte le piante carnivore, testimonia con la sua presenza la qualità ambientale e l’integrità ecologica delle acque del Lago ed è stata oggetto di un’operazione di reimmissione seguita alla riproduzione della pianta nel Giardino Botanico Michele Tenore.

L’ erba vescica è una specie idrofita natante, ovvero una pianta acquatica galleggiante ancorata a nessun substrato. Presenta dei rametti verdi, lunghi fino a 1 m, portanti delle foglie metamorfosate in otricelli di 1 – 2 mm di diametro, delle vescichette  che fungono da trappola per i microrganismi acquatici di cui si nutre.

Tra giugno e agosto fiorisce con dei bei fiori giallo uovo con sottili striature arancio, con corolla bilabiata e sperone curvo verso il basso.

Erba vescica minacciata dall’urbanizzazione

Dall’inizio dell’inverno scorso i tecnici botanici del Parco della Maiella sono impegnati nel ‘restocking’, delicata operazione di rinforzo dell’unico popolamento di Erba vescica in quest’area.

Le piante carnivore, oggi rare, minacciate da urbanizzazione, agricoltura e allevamento, per la loro sensibilità agli agenti inquinanti e all’eutrofizzazione delle acque sono valide indicatrici di qualità ambientale, nonché elementi importanti per la biodiversità.

A dicembre scorso alcuni esemplari sono stati reimmessi nel Lago Battista e in altri piccoli corpi idrici adiacenti, seguendo le “Linee Guida per la traslocazione di specie vegetali spontanee” emesse nel 2013 da ministero dell’Ambiente e Ispra.

Il lago Battista è circondato da un compatto nucleo di Salice dell’Appennino (Salix apennina), che fa da cornice alla vegetazione acquatica con Brasca comune (Potamogeton natans) ed Erba vescica.

Il genere Utricularia è uno dei quattro taxa di piante carnivore spontanee d’Italia, tutte legate ad ambienti acquatici o suoli saturi di acqua (generi Drosera, Utricularia, Pinguicula, Androvanda).

In un’intervista su Ansa, il direttore del Parco Luciano Di Martino, afferma che “la lotta ai cambiamenti climatici parte proprio dal ripristino delle corrette interazioni tra specie: le reti alimentari definiscono le interazioni tra gli organismi in stagni, foreste e altri habitat, e quindi i cicli biogeochimici sostengono la struttura ecologica delle comunità biologiche”.