Bracconaggio, emergenza secondo Enpa
E’ emergenza bracconaggio in Italia: almeno 14 i lupi uccisi, di cui abbiamo notizia, dall’inizio dell’anno. E in questo numero non figurano quelli volutamente investiti su cui stanno indagando le Forze dell’ordine.
L’ultimo caso di predazione, denuncia l’ente, è avvenuto nel Parco dello Stelvio, poco oltre il confine trentino nel territorio della Lombardia. “L’ennesimo episodio di bracconaggio – si legge in una nota – con l’uccisione di un giovane esemplare di circa due anni stroncato da un proiettile di grosso calibro”.
Secondo l’Enpa, è necessario che il governo e le istituzioni intervengano “con forza perché è in atto una guerra contro il più prezioso elemento di biodiversità del nostro paese: il lupo”.
Un altro episodio di bracconaggio è avvenuto pochi giorni fa a Nago, sull’Alto Garda. Mentre nelle scorse ore una carcassa di lupa è stata trovata a Mori, travolta fatalmente da un’auto.
L’ultima uccisione dello Stelvio, a parere di Enpa chiama in causa anche la politica e il rapporto tra le diverse entità amministrative, regionali e provinciali: “mette anche in luce i gravi problemi causati dallo smembramento del Parco Nazionale: spezzettare un territorio non sterminato in zone che vengono gestite con modalità e visioni differenti ha indubbiamente causato l’indebolimento delle azioni di tutela della biodiversità – scrive l’ente – rafforzando il fenomeno del bracconaggio”.
Bracconaggio, una minaccia secondo il WWF
Emergenza bracconaggio. Secondo il WWF, nonostante non rappresenti una minaccia diretta per l’uomo, le predazioni che, in alcune situazioni, avvengono ai danni del bestiame domestico, suscitano reazioni avverse e persecutorie nei confronti del lupo. Ogni anno, si stima che, tra i 200 e i 500 lupi muoiano uccisi da fucilate, veleno e trappole o investiti dalle auto.
Anche l’incrocio del lupo con i cani randagi è un elemento di rischio perché fa perdere, da una generazione all’altra, gli adattamenti acquisiti nel corso di migliaia di anni e rischia di creare un animale poco timoroso dell’uomo e con maggiore propensione ad aggredire il bestiame domestico.
Se da una parte il lupo ha rapidamente riconquistato le aree da cui era stato scacciato alla fine del secolo scorso, oggi i rischi sono maggiori e più diffusi, anche nelle aree protette. In molti luoghi dove è tornato, le popolazioni hanno perso la memoria culturale del predatore e la prima reazione è troppo spesso avversa.
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