Un piccolo di capriolo, nascosto nella vegetazione dalla mamma, è stato prelevato da alcuni cittadini.
In questo periodo può capitare frequente nei boschi d’Aspromonte di imbattersi in un cucciolo di Capriolo nato da poco, che non si muove e può sembrare abbandonato, ma è invece appositamente nascosto tra la vegetazione dalla madre per non essere predato, in attesa del suo ritorno. Anche se l’intento è sicuramente premuroso, il gesto di toccare o raccogliere i cuccioli li condanna, poiché l’odore umano li rende irriconoscibili alla madre con il conseguente abbandono, pregiudicandone il futuro.
La regola è sempre la stessa, così come riferito dai principali Enti Parco d’Italia:
non toccare e non spostare i cuccioli di cervo e di capriolo, ma eventualmente allertare i forestali e i guardiacaccia.
La fine della primavera coincide, infatti, con lastagione dei parti delle femmine di capriolo e cervo. In questo periodo può capitare dunque di imbattersi, nell’erba alta di un prato o nel fitto di un basco, in un cucciolo nato da poco, che non si muove e può sembrare abbandonato.
Ma non è così, come spiegano i Carabinieri Forestali: l’animale sta bene e nei primi giorni di vita questo comportamento è naturale e volto a ridurre il rischio di essere predato.
L’unico comportamento da tenere quando ci si imbatte in un piccolo capriolo accucciato nell’erba è allontanarsi discretamente in modo da creare meno disagio possibile al piccolo e alla madre che per certo si trova vigile nelle immediate vicinanze.
Il personale del Parco, insieme ai Carabinieri Forestali sono sempre a disposizione per prestare soccorso, nei casi di effettiva criticità. Ma quando i piccoli, come quello che vedete in fotografia, vengono prelevati e portati a casa o chissa dove, sarà molto difficile che poi possano tornare a vita libera perché cresceranno abituati ad una eccessiva presenza dell’uomo e “da grandi” mostrerebbero comportamenti non troppo prudenti per la loro sopravvivenza.