Coronavirus: turismo della neve rischia perdita fino a 70%

Turismo della neve in crisi.

Sebbene la situazione si presenti complessa e per nulla scontata – né in positivo né in negativo – il sistema economico della Montagna Bianca Italiana si prepara alla stagione 2020/2021 con il massimo delle attenzioni e dei servizi di sicurezza sanitaria possibili.
Ogni singolo operatore è ben conscio che dal suo comportamento dipende non solo la sopravvivenza dell’azienda ma anche la resistenza della località: serve, quindi, massima serietà nell’approcciarsi a questa nuova stagione invernale, che non sarà di certo classificabile come ‘standard’. Sarà una stagione strabica e difficilmente prevedibile, in quanto fortemente condizionata dall’andamento del Covid-19. O meglio: dall’incidenza che il timore di una continua pandemia genera mentalmente e psicologicamente sul consumo di un soggiorno fuori casa.

DOMANDA E OFFERTA

Situazione quindi imponderabile non solo per l’offerta ma anche per la domanda. Appare infatti evidente dalle diverse rilevazioni effettuate da Skipass Panorama Turismo come questo periodo si caratterizzi per una situazione similare, sia sul versante interno come pure su quello esterno:

• dal lato dell’offerta si evidenzia una fase di attesa sull’evoluzione del Covid-19. Infatti, sebbene gli operatori della filiera siano nella fase di preparazione all’apertura della stagione invernale – con la grande attesa del possibile straordinario ponte dell’Immacolata – gli stessi sentono il “peso” di una situazione da loro ingovernabile, che potrebbe costringerli a dover rivedere la programmazione sinora definita. O di rinviare il tutto;

• dal lato della domanda si verifica una parallela situazione di indugio. La clientela comincia a chiedere informazioni, ma il tasso di conversione (dall’informazione alla prenotazione) è praticamente nullo (inferiore all’1,5%). In sostanza, anche se il desiderio di vacanza in montagna è alto, la clientela temporeggia, in attesa di “buone nuove” e maggiore serenità. Che, al momento, sembrano purtroppo non giungere.

PREVISIONI

In una fase così delicata serve, in primis, essere realistici ed interpretare lo stato dell’arte con il massimo delle attenzioni possibili, ma anche con altrettanta coerenza. L’inverno che si presenta dinnanzi a tutti gli operatori della Montagna Bianca Italiana non sarà – come si è già affermato – sicuramente classificabile come standard.

Pertanto, anche le previsioni di Skipass Panorama Turismo si basano sulla conferma di una situazione come quella attuale, nella quale vi è una continua oscillazione dei contagiati da coronavirus, restrizioni locali, limiti all’utilizzo dei mezzi pubblici e riduzione degli orari dei locali, ma non vi sono chiusure totali né un lockdown generalizzato del Paese. In sostanza, un contesto nel quale ci si può muovere – anche per vacanza – con le dovute e necessarie precauzioni. In caso contrario, non servirebbero previsioni.

Certo è che, mentre da sempre ad inizio stagione ci si interroga sulla questione neve e su come la sua presenza o meno, le condizioni di conservazione del manto nevoso, la possibilità di effettuare innevamento programmato, etc. possano avere un’incidenza sull’andamento dell’imminente stagione, quest’anno il fattore esogeno sul quale si concentra l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori è certamente diverso, e non può in alcun modo essere regolato né controllato.

Una volta fatta chiarezza su questo punto, l’insieme delle rilevazioni effettuate da Skipass Panorama Turismo forniscono informazioni piuttosto chiare per quanto riguarda gli indicatori relativi all’inverno 2020/2021, con una diversità tra le piccole destinazioni ed i grandi ski resort. Complessivamente il comparto della Montagna Bianca Italiana segnerà una riduzione delle presenze turistiche pari ad un significativo -33,1%, con una riduzione decisamente rilevante per quanto riguarda gli ospiti stranieri (-72,8%) ed un leggero incremento degli ospiti nazionali (+6,6%). Tale dato è comparato al consuntivo della precedente stagione invernale 2019/2020: stagione nella quale le presenze hanno fatto segnare una drastica riduzione di presenze e di arrivi, e naturalmente anche di fatturato.

‘PROFONDO ROSSO’

Sulla base degli indicatori sin qui espressi, le previsioni per la prossima stagione invernale risultano quindi ancora più negative rispetto alla passata stagione invernale, con variazioni decisamente rilevanti. Si tratta, questo, di un comparto turistico di grande rilievo all’interno del “sistema turismo Italia”: infatti il fatturato del turismo “neve” in tutti i suoi aspetti – ricettività alberghiera ed extralberghiera, impianti di risalita, ristorazione, attività ricreative ed intrattenimento, noleggio attrezzature, corsi, etc. – rappresentava, a livello nazionale in epoca pre Covid-19, l’11,1% del complessivo sistema del turismo italiano. Per l’anno in corso il dato potrà essere rilevato solo una volta che la situazione si sarà stabilizzata.

Per la stagione invernale 2020/2021 le previsioni e gli indicatori di Skipass Panorama Turismo permettono di stimare il fatturato del sistema nazionale della montagna bianca, nonché i dati relativi ad arrivi e presenze degli ospiti – italiani e stranieri – nel loro complesso:

2 miliardi 584 milioni di Euro il fatturato del sistema ospitale nella sua complessità di strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere (alberghi, villaggi, B&B, residence, baite, agriturismi, case vacanza, alloggi in affitto, etc.): decremento del -31,1%;

2 miliardi 841 milioni di Euro il fatturato dei servizi quali noleggio attrezzature, maestri di sci, skipass ed impianti di risalita vari, etc., vale a dire i servizi collegati alla pratica delle discipline sportive sulla neve: decremento del -27%;

452 milioni di Euro l’ulteriore fatturato generato da altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e di divertimento, etc.: decremento del -42,3%.

Il fatturato complessivo del sistema scivolerà a quota 6 miliardi 042 milioni di Euro, segnando una riduzione di ben 2 Miliardi 666 milioni di Euro, con un decremento totale del -30,6%. Un dato decisamente pericoloso per la sopravvivenza stessa di questo importante settore dell’economia turistica nazionale. Se compariamo il dato previsionale di fatturato del prossimo inverno con il consuntivo di due anni fa (stagione 2018/2019), la riduzione di fatturato complessivo è pari al -42%.

Per quanto riguarda gli arrivi, si prevede un decremento pari al -31,9%, mentre con riferimento alle presenze gli indicatori segnano un -33,1% (italiani a +6,6% e stranieri a -72,8%).

Fonte ricerca: jfc.it